La coda del corteo all’arco di Wellington, il corpo che costeggia Hyde Park per invadere Trafalgar Square e giù fino a Parliament Square, di fronte a Westminster. Sono centinaia di migliaia le persone scese in strada a Londra per chiedere lo stop alla Brexit e invocare un secondo referendum. “Siamo più di un milione”, ha annunciato la piattaforma People’s Vote, promotrice del corteo, parlando di una partecipazione “straordinaria”.
Il centro della capitale è paralizzato e Transport for London, l’ente responsabile per i mezzi pubblici nella capitale britannica, ha diramato un annuncio in cui avverte che una serie di stazioni della metropolitana londinese saranno “estremamente trafficate” durante la manifestazione e invita ad evitarne in particolare 13, ovvero l’intera zona centrale di Londra.
Lungo il corteo sventolano bandiere dell’Unione europea, britanniche e scozzesi, fra cartelli e slogan come: “Revochiamo l’articolo 50”, “Vogliamo un altro Voto del Popolo”, “Amiamo l’Ue”, ma anche “Amo il socialismo, odio la Brexit”. La manifestazione arriva due giorni dopo la decisione dei leader europei di accordare al Regno Unito due opzioni per un rinvio della Brexit oltre la data prevista del 29 marzo, fissandola al 12 aprile, e in contemporanea al record di adesioni raggiunto dalla petizione sul sito del Parlamento, dove in oltre 4 milioni hanno chiesto di ‘disattivare’ l’articolo 50.
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Fiera oppositrice del divorzio, la premier scozzese Nicola Sturgeon, che partecipa al corteo e ha esortato tutti coloro che rifiutano la Brexit a “cogliere al massimo l’opportunità” offerta da Bruxelles. “Dobbiamo evitare sia la catastrofe di un ‘no deal’ sia il danno causato dal pessimo accordo della premier Theresa May”, ha dichiarato.
L’opzione di un secondo referendum è stata respinta dalla Camera dei Comuni il 14 marzo, e incontra anche l’opposizione di May, ma i suoi sostenitori sperano che nel caos in cui è piombato il Regno Unito resti un’opzione inevitabile. In piazza, tra centinaia di migliaia di cittadini, ci sono anche numerosi personaggi dello spettacolo, tra i quali l’attrice Keira Knightley.
L’approdo del corteo è in Parliament Squadre dove è stato montato un palco per permettere ad alcuni dei molti politici presenti di rivolgersi alla folla. Fra gli oratori il sindaco laburista di Londra, Sadiq Khan, il vice leader del Labour, Tom Watson (ma non il leader Jeremy Corbyn, assente), il conservatore pro Remain Dominic Grieve, il LibDem Vince Cable e la pasionaria ex Tory Anna Soubry.