La giornata in piazza nel centenario della fondazione dei Fasci di combattimento è scivolata via senza tensioni, sia in Toscana dove era previsto l'afflusso maggiore di estremisti di destra che in altre città italiane, compresa Milano
Un breve corteo di un centinaio di persone dalla stazione centrale di Prato fino a piazza del Mercato Nuovo, andata e ritorno. Un’ora di sfilata, il comizio del leader di Forza Nuova, Roberto Fiore, gli insulti a Gad Lerner. Mentre alla contro-manifestazione in piazza Santa Maria delle Carceri c’erano oltre 3mila persone.
La giornata in piazza nel centenario della fondazione dei Fasci di combattimento è scivolata via senza tensioni, sia nella città toscana dove era previsto l’afflusso maggiore di estremisti di destra che in altre città italiane, compresa Milano. La manifestazione di Forza Nuova è durata circa un’ora, dalle 16 alle 17: si è aperta con un corteo dalla stazione fino a piazza del Mercato Nuovo ed è terminata con i manifestanti che hanno fatto lo stesso percorso a ritroso. “Come cento anni fa, quando pochi ma decisi italiani iniziarono a risollevare il destino della patria, oggi Forza nuova – ha detto Fiore – è pronta a salvare l’Italia per portarla laddove il suo destino la chiama. Viva Forza Nuova e viva l’Italia”.
Grazie anche alle imponenti misure di sicurezza, con oltre 300 agenti schierati, on si sono registrati particolari problemi, ad eccezione di un tafferuglio subito bloccato sul nascere dalla polizia poco dopo la ripartenza del corteo. All’arrivo dei manifestanti, che hanno comunque raggiunto la piazza a piedi lungo il percorso stabilito per il corteo ma senza sfilare ufficialmente, c’erano diversi giornalisti: tra loro Gad Lerner, che è stato appellato dai militanti di Forza Nuova con la parola “ebreo”.
Mentre sono state circa 3mila le persone che hanno affollato piazza Santa Maria delle Carceri per rispondere al presidio dei nei fascisti ‘contro l’immigrazione’. Al presidio hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Enrico Rossi, diversi sindaci della provincia di Prato, oltre al sindaco della città Matteo Biffoni. “Penso che sia stato un errore, rispetto alle reazioni che ha avuto la città, consentire” la manifestazione, ha detto Rossi. “La Prefettura li ha autorizzati, questi argomenti penso non sfuggano al Viminale – ha aggiunto – Io mi ero rivolto direttamente a Salvini, avrebbe avuto la possibilità di prendere una posizione netta”.