di Lorenzo Giannotti 

“Prendilo cretino! Prendilo cretino!”. Non è domenica. Non siamo allo stadio, non siamo nemmeno al bar sport di provincia al termine dello scopone scientifico quotidiano. Signore e signori, ci troviamo all’interno di Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica italiana. Una qualsiasi persona dotata di un minuto barlume di lucidità, all’ascolto di quegli imperativi seguiti da offese, tenderebbe quasi immediatamente ad allinearsi sulle prime ipotesi che abbiamo citato, scartando immediatamente la seconda, e probabilmente se si trovasse  nella stragrande maggioranza dei paesi civili sarebbe sulla strada giusta, avrebbe fiutato bene la risposta corretta. Ma non qui, in Italia no. In Italia la risposta giusta è la seconda. In Italia è normale assistere a queste scene all’interno del luogo che rappresenta i cittadini, che incarna la democraticità di una nazione, di un popolo.

In Italia, tuttavia, è prassi consolidata presentarsi sugli scranni parlamentari muniti di striscioni, cartelloni e materiali vari degni della coreografia di una “Nord”. In Italia è normale introdursi in parlamento sventolando con sorriso tronfio fette di mortadella grosse come un A4 (speriamo almeno sia stata I.G.P). In Italia si stappano bottiglie di spumante strabordanti di schiuma stile Gran Premio di Montecitorio. Nel Belpaese, in Parlamento, usa alzare il dito medio con la naturalezza di una “pulita di naso” di Joachim Löw ai Mondiali di calcio. In Italia, in talune occasioni (solo quelle speciali), il presidente della Camera viene bersagliato da fogliacci volanti vari come un prof nella peggiore classe dell’istituto (in Italia succede anche quello eh). Cappi da impiccagione a profusione, gesti che simulano pratiche del sesso orale, una spruzzata di parolacce di qua, un pizzico di risse in fase embrionale e non di là, ed ecco che i nostri fin troppo vituperati parlamentari promuovono tutte le azioni più disparate per dare il buon esempio a chi dovrebbero rappresentare.

Buon esempio che giunge da tutte le direzioni! Destra, sinistra, centro e movimenti post-ideologici vari. Proprio come un buon padre di famiglia fa con i suoi figli. Con fermezza, con indefesso impegno, con costanza certosina, con ammirevole zelo. E noi, che fuori, ammiriamo attoniti e rapiti non disponiamo di alibi alcuno per non adottare comportamenti che vadano nella giusta direzione.

Lungi da me l’idea di difendere il ministro Danilo Toninelli o il suo operato spesso claudicante, ma faccio fatica a pensare che sia l’unico cretino a pascolare in quei palazzi.

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