Nei giorni scorsi il Partito della Sinistra Europea e le organizzazioni politiche italiane che vi aderiscono hanno avanzato la proposta di fare una lista di Sinistra per le elezioni europee.

Una lista alternativa alle destre e al centro sinistra sulla base di un semplice considerazione: Matteo Salvini vuole cacciare i migranti, mandare la gente in pensione prima ed è indifferente alla distruzione dell’ambiente. Nicola Zingaretti è più gentile con i migranti, parimenti indifferente ai destini dell’ambiente ma vuole mandare la gente in pensione dopo.

A fronte di queste due destre, fascistoide e liberale, che ci stanno portando alla catastrofe, occorre mettere in campo una sinistra solidale ed accogliente con i migranti, che proponga una radicale riconversione ambientale e sociale dell’economia e mandi la gente in pensione molto prima.

Una lista che operi per costruire un terzo spazio politico: perché i soldi ci sono e occorre prenderli a chi ne ha troppi per redistribuirli e riconvertire in senso ecologico le produzioni.

L’Italia è un paese ricco e l’Europa è un continente ricco: la scarsità è una menzogna propagandata dai liberisti per distruggere i diritti dei popoli, scarsità che oggi è usata dalle destre per propagandare la necessità del razzismo.

Per questo abbiamo detto che “Vogliamo promuovere una lista alle elezioni europee che sia uno spazio comune a disposizione di tutte le soggettività, politiche, culturali, sociali, civiche e di movimento che:

1) Vogliano costruire un’Europa fondata sulla giustizia sociale, ambientale e fiscale; sulla piena parità di genere; sulla redistribuzione della ricchezza e del lavoro; sulla riconversione ambientale e sociale dell’economia e sulla lotta ai cambiamenti climatici; sul diritto al reddito e sui diritti delle lavoratrici e dei lavoratori; sulla democrazia reale e sull’autodeterminazione di donne e uomini; sulla solidarietà e la buona accoglienza, contro le politiche securitarie e di respingimento delle e dei migranti; sulla pace, il disarmo e la cooperazione internazionale.

2) Si riconoscono nella necessità di ribaltare gli equilibri politici e di contrastare e superare le politiche che hanno caratterizzato fin qui l’Unione Europea, a partire dalla rottura della gabbia neoliberista definita dai trattati.

3) Sentono il dovere di opporsi al risorgere dei razzismi e dei nazionalismi.

Una lista che riconosca e assuma nella sua costruzione, nella sua composizione e rappresentazione, il protagonismo che il movimento delle donne esprime oggi a livello mondiale in termini di principale soggetto globale di alternativa.

Noi riteniamo che a partire da questa chiarezza di prospettiva si possa costruire una lista che non sia di proprietà di nessuno se non del suo progetto politico: la necessità di costruire in Italia e in Europa una alternativa positiva al razzismo e al liberismo.”

Facciamo appello a tutte e tutti coloro che condividono questa semplice idea di alternativa per costruire insieme la lista per le Europee.

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