L’automobile di Chiara Natoli, attivista e membro del coordinamento dell’associazione Libera – Nomi e numeri contro le mafie, è stata data alle fiamme a Palermo sotto casa sua. Natoli è stata uno dei volti della manifestazione organizzata il 21 marzo in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno che si tiene il primo giorno di primavera per ricordare le vittime delle organizzazioni mafiose. Il raid, di cui ha dato notizia Repubblica, sarebbe stato ripreso dalle telecamere della vicina caserma della guardia di finanza.
“Contro Chiara e Libera un atto intimidatorio che io e tutto il M5S condanniamo con forza”, scrive in un tweet il vicepremier e ministro Luigi Di Maio. “Chiara non è sola, insieme a lei c’è lo Stato e i tantissimi cittadini onesti che non hanno paura di combattere le mafie. Un abbraccio Chiara, vai avanti così!”. “Un grave clima si registra a Palermo, dove è in atto un proprio e vero conflitto fra Stato e mafia”, ha aggiunto il sottosegretario di Stato all’Interno Luigi Gaetti. “A Palermo la mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano deprecabile e come tutti i fatti umani dello stesso tenore deve essere stroncato”. Solidarietà anche dal sindaco Leoluca Orlando secondo cui la manifestazione organizzata da Libera “è la conferma che la mafia è sempre più minoritaria nella società e nella cultura dei palermitani. Una condizione di marginalità sociale che spinge ad attaccare con violenza proprio coloro che, come Chiara, animano l’azione civile e culturale del movimento antimafia”
“È stata lanciata sfida a tutti noi ma noi siamo molti di più”, ha commentato Don Ciotti. “Il 21 marzo a Palermo eravamo 20.000: una primavera di rinascita e impegno che ci ha unito in modo ancor più forte al resto d’Italia, nel nostro percorso quotidiano di contrasto alle mafie, insieme a tanti, nel nostro Paese. In attesa di indagini e verifiche per comprendere l’accaduto, se dovesse essere confermato che è un atto contro di noi, ribadiamo la nostra volontà di non arretrare e proseguire il percorso di impegno e cambiamento intrapreso”. “Voglio esprimere tutta la mia solidarietà a Chiara Natoli, militante appassionata di Libera, per l’attentato intimidatorio che ha subito la notte scorsa”, ha detto Maria Falcone, presidente della Fondazione Falcone. “Quelli che hanno incendiato la sua auto hanno ancora una volta dato dimostrazione di viltà. E’ finito il tempo in cui chi si batteva per la legalità e la democrazia rischiava di restare isolato. Ora sono i criminali a essere isolati dalla società civile, e vano si dimostrerà il loro tentativo di far credere che Palermo è ancora quella di un tempo”.
Il Centro Pio La Torre esprime “piena solidarietà per l’intimidazione subito l’altra notte con l’incendio della sua auto. A Chiara, che ha svolto anni fa il suo servizio civile presso il Centro Pio La Torre, va riconosciuto il suo costante impegno sociale e civili a favore dei più deboli”. “Il movimento antimafia, plurale e unitario, non si lascia intimidire, forte della vicinanza solidale della stragrande maggioranza dei cittadini che, nel contrasto alle mafie, si riconosce nei valori fondanti della Costituzione di libertà, uguaglianza, giustizia sociale e democrazia compiuta”, si legge.
Per Legambiente Sicilia “è un atto vile che tuttavia conferma la giustezza della via intrapresa per contrastare l’incultura mafiosa portando la cultura della legalità esattamente in quei luoghi che in passato sono stati l’humus ideale in cui la mafia ha coltivato e reclutato i propri soldati. La mafia che ordina di bruciare l’auto a Chiara Natoli è una mafia pavida, che si sente mancare il terreno sotto i piedi e tenta con questi atti infimi di dare prova di un vigore che non ha più. “Solidarietà da parte di tutta Legambiente a Chiara, a Libera, a tutti coloro che sono impegnati ogni giorno a riaffermare con forza che la mafia è una montagna di merda!”.
“Ringrazio tutti per la vicinanza e il sostegno. Le indagini sono in corso e nutro massima fiducia nei confronti delle forze dell’ordine e della magistratura che si stanno adoperando per individuare i responsabili”, ha detto la Natoli. “In particolare ringrazio la prefetta che sin dalle prime ore mi ha espresso personalmente la vicinanza dello Stato. In attesa delle verifiche ribadisco che quelle fiamme non erano rivolte solo a me, ma colpiscono tutta Libera e i tantissimi che il 21 marzo sono stati con noi in piazza. Un Noi che a Palermo e in Sicilia sta facendo rifiorire una nuova primavera. Una primavera che nessun incendio, nessuna intimidazione può fermare”.