Il feudo di Marcello Pittella si restringe ma non scompare. L’ex governatore della Regione Basilicata, disarcionato dall’inchiesta dello scorso luglio sulla Sanità lucana, ottiene un doppio successo personale nella sconfitta del centrosinistra che perde dopo 25 anni di controllo incontrastato del parlamentino di Potenza. Forte di 8.803 preferenze, Pittella torna in Consiglio regionale da Mister Preferenze e contemporaneamente la sua lista, Avanti Basilicata, ‘batte’ il Partito Democratico raccogliendo l’8,63% di voti contro il 7,75 della lista Comunità Democratiche-Pd.
In consiglio tornano anche i suoi assessori (indagati)
Non solo: perché oltre al candidato sconfitto Carlo Trerotola, voluto da Pittella in cambio della sua rinuncia alla corsa per la poltrona più ambita, i due eletti della lista ‘ufficiale’ dei dem sono due “pittelliani”. Si tratta del segretario regionale Mario Polese, che ha sempre difeso il governatore dopo le vicende giudiziarie, e dell’ex assessore al Lavoro della sua giunta, Roberto Cifarelli. E anche il secondo eletto di Avanti Basilicata è un fedelissimo ex assessore di Pittella, Luca Braia, indagato – come pure Cifarelli – in una seconda inchiesta sulla Sanità (legata ai commissariamenti delle Asl) nota dallo scorso autunno e slegata da quella che aveva portato l’ex governatore agli arresti domiciliari. Tutti i 5 eletti del centrosinistra, insomma, sono riferibili a Marcello Pitella e con lui costituiranno quindi il secondo “gruppo” più numeroso in Consiglio dopo i 6 leghisti.
Il Pd cancellato nel feudo di Lauria
Un successo indiscutibile per l’ex governatore che ha piegato nelle urne la minoranza interna dei dem e dimostrato quanto sia ancora forte il suo peso in tutta la Basilicata, non solo nel feudo di Lauria dove la lista Avanti Basilicata ha cancellato il Pd (61 voti e 0,83%) raccogliendo il 33,52% con 2.454 preferenze, 2.102 delle quali per il solo Pittella. Il risultato schiacciante in casa propria e il sorpasso al partito in tutta la Lucania rappresenta la risposta alle pressioni ricevute dagli antagonisti dem e dall’area di sinistra riferibile a Roberto Speranza che, considerandolo “divisivo”, gli avevano chiesto un passo indietro per riunire il centrosinistra e provare così a sconfiggere Forza Italia e Lega. Pittella ha piegato il capo in campagna elettorale, poi nelle urne ha spazzato via i suoi avversari interni.
Una sola donna eletta (con la Lega)
In Consiglio, tra i posti assegnati alla maggioranza, torna anche una donna. È Donatella Merra, candidata leghista che ha ottenuto 1.995 preferenze risultando una dei sei consiglieri del Carroccio con Francesco Fanelli, Carmine Cicala, Massimo Zullino, Tommaso Coviello e Pasquale Cariello eletti grazie ai 55.393 voti dei lucani al partito di Salvini valsi il 19,15%. All’interno dell’assemblea lucana sarà la prima rappresentante donna dal 2010: nelle ultime due legislature, infatti, tutti i 21 seggi erano stati conquistati da uomini. Restano invece fuori dal parlamentino lucano i cinque candidati inseriti dalla commissione Antimafia nella lista degli “impresentabili” a causa di condanne in primo grado o di processi in corso per corruzione, peculato e concussione.