È stato condannato all’ergastolo ma molto difficilmente verrà a scontarlo in Italia. Perché sulla testa di Igor il russo, alias Norbert Feher, pende ancora un processo in Spagna per triplice omicidio. E con tutta probabilità Madrid non concederà l’estradizione prima che Igor finisca di scontare la pena per i tre delitti – e i due tentati omicidi- commessi nel Paese iberico. Solo che in Spagna quei processi devono ancora cominciare. “Questo è un ergastolo inflitto in televisione e noi Igor il russo lo vedremo solo da lontano“, ha commentato l’avvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia Verri.
D’altra parte i giudici iberici si erano espressi in questo senso già nel dicembre del 2017, quando Feher era stato arrestato nella zona di El Ventorillo di Teruel, cittadina dell’Aragona. Durante una sparatoria con la Guardia Civil, aveva ucciso due agenti, Victor Romero e Victor Jess Caballero, e un allevatore, Josè Luis Iranzo. Dopo aver avuto conferma sull’identità del latitante, che si era volatilizzato in primavera, la procura di Bologna aveva subito chiesto un mandato d’arresto europeo. In Italia, infatti, Igor è stato condannato per aver ucciso il barista Davide Fabbri e la guardia ecologica volontaria, Valerio Verri, avvenuti l’1 e l’8 aprile 2017 a Budrio (Bologna) e Portomaggiore (Ferrara). Due delitti commessi in provincia che avevano scosso l’opinione pubblica: gli investigatori avevano scatenato una caccia all’uomo nella zona dell’oasi di Marmorta, ma Igor era riuscito a scappare.
Riapparso in Spagna sette mesi dopo, era stato arrestato ma i giudici iberici hanno rifiutato di consegnare il detenuto all’Italia. Il motivo? Come prevede la legge, volevano prima processarlo loro per i tre crimini commessi ad Aragona e altri due tentati omicidi del 5 dicembre del 2017, quando Igor ha ferito a colpi di pistola il proprietario di una casa di campagna e un fabbro chiamato per aprire la serratura bloccata del capanno, dove il latitante si stava nascondendo.
Adesso che Feher è stato condannato all’ergastolo dal gup di Bologna, Alberto Ziroldi, come aveva chiesto il pm Marco Forte alla fine di un processo celebrato col rito abbreviato, la procura del capoluogo emiliano chiederà un nuovo mandato d’arresto europeo al quale sarà allegata la sentenza di condanna. I giudici spagnoli saranno quindi chiamati nuovamente ad esprimersi: potranno concedere l’estradizione a Feher, consegnandolo subito alle autorità italiane. Oppure potranno trattenerlo nel carcere di Saragozza, concedendo l’estradizione solo quando Igor avrà finito di scontare interamente l’eventuale condanna emessa da un giudice spagnolo. Quest’ultima ipotesi è quella più probabile, come fanno notare anche fonti giudiziarie della procura di Bologna.
In Spagna la pena massima è 25 anni, ma è cumulabile, più o meno come avviene negli Stati Uniti. Per tre omicidi, dunque, Igor rischia fino a 75 anni di carcere. È per questo motivo che con tutta probabilità non verrà mai a scontare l’ergastolo in Italia. Nel 2015, una riforma del codice penale aveva anche inserito la prisón permanente revisable, cioè una sorta di ergastolo light. Il sistema spagnolo è simile al nostro, nel senso che la pena deve essere rieducativa per il condannato. Dopo aver scontato la maggior parte della condanna, il detenuto può ottenere l’applicazione di una pena diversa, come l’affidamento in prova ai servizi sociali. La prisón permanente revisable, però, si applica soltanto a reati gravissimi come ai crimini contro l’umanità, l’omicidio del re di Spagna o del capo di Stato straniero che si trova in Spagna, l’omicidio commesso per fini legati al terrorismo. Non è il caso di Igor, che dunque rischia “solo” fino a 75 anni di carcere. Alla fine di quel lunghissimo periodo di detenuzione – quando avrebbe 115 anni – potrebbe venire in Italia a scontare l’ergastolo. Ipotesi più che improbabile.