Il sodalizio tra la Rai e il Palio di Siena, che dura sin dal lontano 1954, potrebbe interrompersi bruscamente. Tutta colpa di un commento che i telecronisti Andrea De Luca e Alessandro Ballan si sono lasciati sfuggire durante la cronaca della corsa di ciclismo Strade Bianche, trasmessa il 9 marzo sui canali Rai: “La tristemente famosa curva di San Martino… curva pericolosissima per i poveri cavalli lanciati”, hanno detto i due giornalisti sulla curva di Piazza del Campo.
Un’uscita che a Siena ha scatenato le polemiche dei contradaioli. Il sindaco della cittadina toscana, Luigi De Mossi, ha definito “inaccettabili” le parole dei due telecronisti. “I rapporti sono formali e corretti con tutti. Io prendo le decisioni a tutela del Comune. Dico solo che i tempi cambiano. Io non entro nel merito delle loro scelte. Le parole dei telecronisti sono inaccettabili: la nostra è la corsa più sicura del mondo”, ha detto durante una recente conferenza stampa.
Secondo il Corriere di Siena, il primo cittadino senese vuole tutelare l’immagine della giostra medievale e della città, anche a costo di chiudere anticipatamente il contratto triennale che era stato stipulato nel 2018. Il futuro del Palio sarà lontano dalla Rai, dunque? Nessuna decisione è stata ancora presa, ma non sarebbe una novità. Già nel biennio 1994-1995 la competizione era stata trasmessa su Canale 5 e poi su Telemontecarlo. Ora Luigi De Mossi sembrerebbe intenzionato a intavolare con la Rai una valutazione a 360 gradi per capire le intenzioni future del servizio pubblico. Secondo la stampa locale non è esclusa una vendita ad altre emittenti nazionali dei diritti della manifestazione gestiti dal Consorsio per la Tutela del Palio.
Intanto la Rai si è espressa per voce del consigliere Riccardo Laganà. “Personalmente ritengo urgente riflettere sull’opportunità di mandare ancora in onda sulla tv di servizio pubblico spettacoli che, seppure simbolo di tradizioni secolari, esprimono valori non più in linea con la società contemporanea, che spettacolarizzano il dolore, giocando con la vita e la morte di animali innocenti. Al di là di come la si pensi in merito al Palio, è infatti innegabile il pericolo a cui sono esposti i cavalli costretti a correre”, ha detto.