La sicurezza delle infrastrutture informatiche dei porti è di cruciale importanza per il commercio e la mobilità. La Commissione Europea lo sa bene, per questo ha finanziato il progetto Sauron a cui partecipano otto paesi, fra cui l’Italia. Fra i tanti aspetti critici della gestione portuale, uno è la sicurezza informatica: è inevitabile che vengano gestite online porzioni sempre più ampie di logistica, archiviazione dati e pianificazione. Questo consente numerosi vantaggi, ma espone il fianco a potenziali attacchi che potrebbero, nei casi più gravi, bloccare commercio e passeggeri con conseguenze disastrose.

“Le infrastrutture critiche come i porti hanno meccanismi di sicurezza avanzati a protezione dalle minacce sia fisiche che cibernetiche, ma questi sistemi sono solitamente stand-alone, sotto la responsabilità di persone diverse. Questo significa che è difficile rilevare gli attacchi combinati” spiega Rafael Company, Responsabile ricerca e sviluppo della Fundación Valenciaport, Spagna.

Foto: Depositphotos

 

Per capire a che cosa ci si riferisce, basti pensare ai danni causati da WannaCry, un ransomware (un virus che cifra i dati dei computer e costringe l’utente a pagare un riscatto per potervi di nuovo accedere) che nel 2017 bloccò i sistemi informatici di aziende ed enti sparsi per il mondo. Furono bloccate anche le attività in alcuni porti commerciali, causando grosse perdite.

È per fare fronte ad eventi di questa portata che è stato pensato il progetto Sauron. Sta sviluppando strumenti coordinati per aiutare gli operatori portuali a proteggere le infrastrutture fisiche e digitali, nonché i passeggeri, il personale, i lavoratori e le comunità limitrofe. Metterà a punto tecniche avanzate, fra cui modelli in 3D e interfacce utente altamente intuitive, mirate alla prevenzione e al rilevamento degli attacchi.

Foto: Depositphotos

 

Attacchi che devono essere bloccati, senza impedire il flusso di merci o passeggeri. Bisogna quindi trovare un equilibrio, predisporre sensori per il rilevamento avanzato, e prevedere quanti più scenari possibili con le relative soluzioni. A tal riguardo i ricercatori di Sauron hanno sviluppato strumenti di Hybrid Situation Awareness (HSA) capaci di analizzare i dati provenienti da tutta una serie di sensori e individuare minacce. I sensori in questione vanno da telecamere a circuito chiuso ad allarmi antincendio, sistemi di rilevamento delle intrusioni, eccetera. L’elaborazione avviene mediante tecniche di apprendimento automatico delle Intelligenze Artificiali, basate anche sulla teoria dei giochi.

L’interfaccia di facile interpretazione permette poi agli addetti di comprendere la portata delle minacce e gli effetti a cascata che si possono verificare. In funzione di questi dati sarà possibile prendere decisioni adeguate. La ricerca si concluderà ad aprile 2020.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

MSI Vigor GK80 Silver: un tastiera solida e con un design interessante, da rivedere i software

next
Articolo Successivo

Spotify, Apple Music e Amazon Music, quale servizio di musica in streaming scegliere?

next