Saltano appalti e incarichi a Roma per la vicenda delle scale mobili della metropolitana, che ha portato alla chiusura delle uniche tre stazioni nel centro storico della Capitale. Creando non pochi disagi alla cittadinanza. Come richiesto espressamente dalla sindaca Virginia Raggi, l’ufficio legale della municipalizzata Atac Spa sta organizzando la rescissione immediata dell’affidamento alla ditta che si occupa delle manutenzioni degli impianti di traslazione. Tanto che l’azienda starebbe già preparando un nuovo bando. Ma non solo.
Questa mattina in via Prenestina si sono dimessi dal loro incarico anche tutti gli 8 responsabili Atac degli impianti di traslazione, figure che per legge devono essere sempre presenti in azienda e hanno la piena responsabilità di ciò che accade. Uno di questi sabato pomeriggio, dopo la notizia del sequestro delle scale mobili di Barberini da parte della Procura di Roma – che indaga per frode per pubbliche forniture in relazione ai continui guasti nelle fermate della linea arancione – ha obbligato la società a chiudere anche la stazione di Spagna “per motivi precauzionali”. Una decisione che i vertici dell’azienda avrebbero in qualche modo subito, essendo assolutamente contrari a una soluzione che – con la fermata Repubblica chiusa fino a metà maggio – determina il definitivo isolamento ferroviario dell’affollato centro cittadino. A quanto si è potuto apprendere, gli 8 responsabili dimissionari stanno chiedendo all’azienda “maggiori garanzie” in virtù dei rischi personali derivanti dalle indagini dei magistrati e dalle loro possibili responsabilità penale (ed economica).
MANUTENZIONI SOTTO ACCUSA – “Gli interventi di riparazione non correttamente eseguiti potrebbero aver inciso negativamente sul corretto funzionamento degli impianti”. Questa è la tesi del pm Francesco Dall’Olio e del procuratore aggiunto Nunzia D’Elia dopo l’ennesimo guasto di Barberini. Da maggio 2017, le manutenzioni degli impianti di traslazione sono ad appannaggio dell’Ati di scopo Metroroma Srl, capitanata dalla Del Vecchio srl di Napoli, che si è aggiudicata l’appalto triennale da 23 milioni di euro offrendo il 49% di ribasso, per un totale di 11,8 milioni. La Metroroma srl opera su tutte le fermate delle metro A, B, B1 e C e sulle ferrovie regionali Roma-Lido e Roma-Viterbo. I manutentori sono accusati di aver “cannibalizzato”, nel corso dei numerosi interventi effettuati negli ultimi mesi, altre scale mobili. In un’intervista a Il Messaggero, Giorgio Del Vecchio, patron dell’omonima ditta, ha affermato che “la maggior parte dei guasti sono prodotte dai trolley che si incastrano o altre cose”, scatenando la rabbia della sindaca Raggi.
DEL VECCHIO A IL FATTO.IT: “CHIEDETE ALLA OTIS” – A IlFattoQuotidiano.it, Del Vecchio non solo conferma, ma rilancia, attaccando la società che ha fornito le scale mobili. “La sindaca non è un tecnico e per questo la capisco. Quando le consegneranno tutto il dossier, si convincerà del contrario. I guasti mensili con noi sono scesi di un terzo e molti sono determinati da disattenzioni di utenti oppure dalla sporcizia, come viti, sassetti o altro, che si incastrano. Quando il perito verificherà che un solco di metallo ha fatto rompere gli scalini, allora la verità verrà a galla”. Poi, però, Del Vecchio punta il dito sulla Otis Elevator Company, il colosso americano che ha prodotto le scale mobili. “A Roma stanno succedendo gli stessi incidenti che accadono in diverse parti del mondo”. Il riferimento dell’imprenditore è ai 5 episodi avvenuti dal 2009 rispettivamente a Toronto, Shenzen, Pechino, Hong Kong e Stoccolma. “Guarda caso, i guasti più rilevanti a Roma sono su impianti Otis”. Ma non è tutto: “Dalle informazioni che hanno raccolto i nostri periti, le sostituzioni delle scale sulla metro A sono sì avvenuti 10-11 anni fa, ma non tutto l’impianto. Una parte di quelle, dunque, sono vecchie anche di 40 anni”. IlFattoQuotidiano.it ha provato a contattare l’ufficio comunicazione di Otis Italia, sia telefonicamente sia per e-mail, ma non ci e’ stata fornita risposta.
DISAGI E IPOTESI DI RIAPERTURA – L’episodio di giovedì a Barberini, come detto, ha portato i pm a ipotizzare un “grave rischio per gli utenti”. Dunque, per sicurezza, il responsabile degli impianti di traslazione ha decretato anche la chiusura della metro Spagna. Con Repubblica ferma fino a metà maggio – la scala mobile sulla quale i tifosi russi del Cska Mosca si sono schiantati il 27 ottobre 2018 è ancora sequestrata dalla Procura – di fatto a Roma non ci sono stazioni della metropolitana agibili all’interno della Ztl Centro Storico. I tempi per un ripristino? Non sono chiari. A Barberini dipenderà dai magistrati, da come evolverà l’inchiesta e dalla celerità dei periti: si spera almeno di arrivare alla riapertura della fermata con almeno 4 scale mobili su 6 accessibili. Per quanto riguarda Spagna, i vertici Atac stanno cercando di convincere il responsabile a tornare sui suoi passi. Pur dimissionario, il tecnico resterà comunque in carica per 90 giorni prima di essere sostituito. Nel frattempo, il massimo che l’azienda capitolina del trasporti ha potuto fare è rafforzare il servizio navetta fra Termini e Flaminio. Contattato da IlFattoQuotidiano.it l’ufficio comunicazione di Otis Italia, ha replicato: “Otis da più di 10 anni non presta servizi di manutenzione sulle scale mobili della metropolitana di Roma. I componenti di questi sistemi di trasporto necessitano di una costante, attenta e puntuale manutenzione per garantirne un funzionamento ottimale e in sicurezza”. E ancora: “Attualmente Otis ha in manutenzione in Italia oltre mille scale mobili che funzionano quotidianamente in completa sicurezza”.