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Colpita da ictus mentre fa yoga, una posizione estrema le ha strappato la carotide destra: “Il mio braccio è caduto senza che potessi controllarlo”

L'episodio risale a ottobre 2017 ma la storia, come scrive la stessa blogger sul suo profilo Instagram, è stata resa nota solo oggi Colpa di una posizione estrema che le ha stappato la carotide destra, una delle quattro arterie che forniscono sangue al cervello. Durante la verticale hollowback, tenuta per cinque minuti, ha iniziato a sentire debole e ad avere un forte mal di testa

di Giuseppe Candela

Rebecca Leigh, quarantenne del Maryland, ha avuto un ictus mentre faceva yoga. Una pratica che solitamente rientra tra i metodi di riabilitazione per chi ha avuto problemi simili, la donna invece ha dovuto fare i conti con il problema opposto. L’episodio risale a ottobre 2017 ma la storia, come scrive la stessa blogger sul suo profilo Instagram, è stata resa nota solo oggi. Colpa di una posizione estrema che le ha stappato la carotide destra, una delle quattro arterie che forniscono sangue al cervello. Durante la verticale hollowback, tenuta per cinque minuti, ha iniziato a sentire debole e ad avere un forte mal di testa.

“Mi sono seduta e ho cercato di farmi la coda di cavallo, ma il mio braccio sinistro è caduto senza che io potessi controllarlo”, ha spiegato la donna che due giorni dopo si è accorta di altri effetti: l’occhio destro abbassato e le pupille di diverse dimensioni.  La corsa in ospedale e una risonanza magnetica per confermare l’esistenza del problema: “Mi sembrava assurdo che una persona della mia età che segue una dieta sana ed è in ottima salute potesse aver subito un ictus. Ero arrabbiata con il mio corpo, non potevo creder che mi fosse successa una cosa del genere, mi sentivo tradita”.

 

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Earlier today my story about my stroke was shared on an international level. Fox News, The Daily Mail, and a few others picked it up along with some smaller publications. Earlier this month, I was approached by a journalist who wanted to give me the opportunity to share my story. I’ve turned down a few of these offers before because it just didn’t “feel right” but this time, I felt that I was ready to do an interview because I truly wanted to spread awareness about something that is rare and deadly. I was hesitant to do so, but decided it would be worth it. It wasn’t. Social media isn’t always a kind place, I’ve learned. For every one comment of support I’ve gotten from my story, I’ve had about 200 more telling me how disgusting I am, how arrogant I am, and how I should die the next time I do yoga & that I deserved to have died that day. There is so much more but you get the point. I know that these are seemingly silly words coming from strangers, but they do hurt. And they hurt a lot. Not only are the comments from the readers so cruel but the way the writers twisted my words makes me sick to my stomach. The interview I had done was chopped into pieces with their own creative writing thrown in to “spice it up”, I would assume. I wish I hadn’t have released my story to the public. This breaks my heart because I wanted to let anyone else who thought a stroke couldn’t be happening to them, know it very well could. Good Morning America & Inside Edition have both reached out to me all throughout the day today wanting to share my story but I have zero desire to let something so personal to me become a joke to thousands of strangers across the world. If you are reading this because you found me through 1 of those links, please know I’m a person. I’m someone’s daughter, someone’s wife, someone’s sister. I’ve got a pretty sensitive little soul & all those hurtful words I’ve read today have me wanting to curl up and hide until the articles fade away. For those of you who have supported me along my journey, including the handful of strangers who chose to be kind instead of laughing at my story, thank you. Your support means everything to me. . #youngstrokesurvivor

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L’ictus e un piccolo aneurisma, il ricovero in terapia intensiva e un mal di testa costante. Non solo, Rebecca ha perso nove chili e all’orecchio destro per giorni ha sentito un suono costante: “Non potevo fare la doccia senza un aiuto, non potevo lavarmi i capelli da sola, non potevo nutrirmi e per mesi ho dovuto restare al buio.”

Oggi la Leigh fa i conti ancora con perdite di memoria ma ha recuperato in un anno e mezzo al 75%, ha scelto di non rinunciare alla meditazione tornando sul tappetino per un’ora al giorno. “Sapevo che altrimenti non sarei più tornata a praticare. Mi sarei suggestionata troppo. So che non tornerò mai al 100%, ma potermi toccare le dita dei piedi con le mani per me è già un grande traguardo.”

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