La Norvegia guarda sempre più avanti sul fronte della mobilità sostenibile, tanto che ora l’obiettivo è quello di portare a Oslo la ricarica wireless per i taxi urbani. Il progetto, guidato dalla società finlandese Fortum e dall’americana Momentum Dynamics, è quello di installare per le strade della capitale norvegese impianti di ricarica ad induzione per i taxi elettrici della città: questo consentirà di ricaricare rapidamente le batterie delle vetture, addirittura durante l’attesa per i passeggeri, così da risparmiare tempo e (pare) anche denaro. La tecnologia a induzione prevede l’installazione di piastre che, collegate ai ricevitori posti sui veicoli, consentirebbero una ricarica fino a 75 kW.
Riuscire a rendere questo servizio integrato nel sistema infrastrutturale, e quindi disponibile anche per i veicoli privati, porterebbe il Paese ad aumentare sempre di più l’utilizzo dei mezzi elettrici, già incentivato da pedaggi autostradali ridotti o addirittura gratuiti e l’esenzione dal pagamento del bollo, in Norvegia piuttosto alto: “il futuro è elettrico ed è già qui” ha commentato Sture Portvik, assessore all’elettromobilità del Comune di Oslo, “le ricariche senza fili sono un potenziale punto di svolta per un piano che prevede, dal 2023 in poi, solo taxi a zero emissioni nella città”.
Progetti ambiziosi per un Paese che, quanto a vendite di auto a zero emissioni, ha superato anche Germania e Francia, diventando nel 2018 il primo mercato europeo “green”. Sono state infatti oltre 46 mila le auto elettriche vendute in Norvegia – per un totale di 5,3 milioni di abitanti – che, secondo il Norwegian Road Traffic Information, hanno rappresentato il 31,2% delle vendite complessive del 2018. Fra le più vendute, Nissan Leaf seguita da Bmw, Tesla e Volkswagen. Ma l’obiettivo è quello di avere un mercato 100% elettrico entro il 2025.
Certo, la distanza con la situazione della mobilità elettrica nel resto d’Europa e nell’Italia stessa è ancora molto ampia, nonostante i progressi normativi e strutturali attuati negli ultimi mesi; ma d’altra parte fare un confronto con la Norvegia è improprio, poiché è un dato di fatto che il Paese scandinavo, con i suoi 5 milioni di abitanti, non ha grosse difficoltà a rivoluzionare la rete di infrastrutture e progredire verso una mobilità 100% a batteria.