Cronaca

Razzismo, a Treviso calciatore 14enne insultato dagli avversari coetanei: “Nero di m… ti sotterriamo vivo. Vattene”

L'episodio due giorni fa durante la partita under 15 contro la Miranese. Il giovane attaccante orginario del Burkina Faso è stato insultato in campo. A raccontare tutto il responsabile del settore giovanile che ha scritto una lettera alla Federcalcio veneta. L'arbitro infatti non si è accorto di nulla e senza referto i due responsabili restano impuniti

Partita di calcio under 15 tra Treviso e Miranese. Un ragazzo 14enne, originario del Burkina Faso e da tempo in Italia, sta per raggiungere la porta quando viene affrontato da due avversari. “Nero di m… ti sotterriamo vivo”, gli dicono. Poi un altro insulto: “Vattene, non rompere i c…”. L’episodio è avvenuto due giorni fa a Silea, nel Trevigiano, ma emerge solo ora dopo che Andrea Campolattano, responsabile del settore giovanile del Treviso – la squadra del giovane calciatore insultato – ha scritto al presidente del comitato veneto della Federcalcio, Giuseppe Ruzza, per segnalare quanto è successo. Infatti, mentre tutti hanno sentito quei commenti razzisti, il direttore di gara ha sostenuto di non essersi accorto di nulla. E senza il referto arbitrale, i due responsabili non possono essere puniti.

L’Ansa riferisce che il giovane calciatore del Treviso è ancora “sotto choc” per quelle parole razziste urlate in faccia da due coetanei. Anche Campolattano si dice preoccupato soprattutto per il morale del suo attaccante. “La mia priorità per me adesso è lui – sottolinea – la vita va avanti ma le persone idiote non dovrebbero più stare in campo”. Nella lettera ha chiesto maggior rispetto per chi è in campo, indipendentemente dal colore della pelle e soprattutto a prescindere dal fatto che l’arbitro abbia sentito o meno le offese. “Sono fatti da condannare – spiega – mai mi sarei aspettato offese razziste da parte di ragazzini di questa portata”.

Tutti hanno sentito quegli insulti, dai genitori sugli spalti al custode del centro sportivo, ai dirigenti del Treviso. L’unico che non sembra averli colti è proprio l’arbitro che ha fatto continuare la gara come se nulla fosse. Anzi, ha minacciato di espulsione un compagno di squadra se avesse continuato a protestare per quelle frasi razziste.

Campolattano dice “di non voler mettere in croce la società avversaria per l’accaduto” ma che l’etica dovrebbe comunque spingere i responsabili della Miranese “a valutare quanto commesso dai giocatori e agire di conseguenza”. A parlare per la società è per ora il vicepresidente, Omar Lever. “Indagheremo al nostro interno – promette – parlando con i ragazzi per capire cosa sia realmente accaduto e se appureremo che effettivamente errore c’è stato prenderemo senz’altro dei provvedimenti“.