L’avvvocato ed ex consigliere comunale di Agrigento, Giuseppe Arnone, tornerà in carcere. I poliziotti della Digos della Questura di Agrigento hanno eseguito un’ordinanza di revoca dell’affidamento in prova ai servizi sociali per il legale ed ex esponente di Legambiente. Ad emettere il provvedimento è stato il tribunale di Sorveglianza. Arnone, ha ricevuto la notifica da parte di tre agenti della Questura direttamente al palazzo di giustizia dove si trovava per ragioni professionali. Nelle prossime ore, concluse le formalità, Arnone sarà trasferito in carcere. Il legale negli anni scorsi fu accusato di estorsione nei confronti di una collega e, dopo una transazione avvenuta nello studio dell’avvocatessa, fu arrestato con un assegno circolare in tasca, ritenuto dalla procura la prova del reato.
Personaggio noto in città, Arnone era stato affidato in prova ai servizi sociali per espiare un cumulo di pene di 3 anni 5 mesi di reclusione nel gennaio del 2018. Erano state poste delle prescrizioni come il divieto “di inviare mail e Pec, comunicare tramite mailing list, accedere a forum e chat, utilizzare facebook e piattaforme web, anche per interposta persona; diffondere volantini o apporre striscioni riportanti immagini o affermazioni diffamatorie, calunniose o moleste nei confronti di soggetti pubblici o privati, ovvero lesive della reputazione e onorabilità delle istituzioni Repubblicane; realizzare pubblicazioni (libri, articoli di stampa, opuscoli, volantini, striscioni)”.
Il tribunale di Sorveglianza aveva già riesaminato 5 volte la misura dell’affidamento ai servizi sociali “a seguito di plurime – viene scritto – violazioni delle prescrizioni“. Ieri, la procura di Agrigento ha inoltrato un’annotazione sulla “distribuzione da parte dell’affidato (Arnone ndr) di volantini operata innanzi al parcheggio adiacente al tribunale. L’asserita finalità, palesemente strumentale, della distribuzione di volantini è quella – scrive il tribunale di Sorveglianza – di propagandare l’elezione dell’autore al Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Agrigento”. “Nei volantini, Arnone – prosegue il tribunale – non rappresenta concreti programmi elettorali e non ha distribuito ai soli avvocati, riproduce la copertina di un suo libro, asseritamente di prossima pubblicazione, intitolato: Storie comiche di 8 importanti pessimi magistrati, riportandone uno stralcio dove prende di mira due magistrati in servizio alla procura di Agrigento: Salvatore Vella e Alessandra Vella”. Il tribunale di Sorveglianza ha disposto, dunque, la provvisoria e immediata sospensione della misura dell’affidamento in prova al servizio sociale di Arnone ed ha ordinato di accompagnare l’avvocato alla casa circondariale più vicina”.
Arnone è difeso dall’avvocato Daniela Principato che in una nota scrive: “L’opinione pubblica deve sapere che lo scorso marzo 2018, un anno addietro, era stata tolta all’Avv. Arnone la possibilità di comunicare tout-court, doveva stare in silenzio! la relativa ordinanza è stata annullata dalla corte di cassazione il 20 novembre 2018, perché lesiva di diritti costituzionali. lo scorso febbraio 2019, con un’ordinanza nuova, gli veniva restituita la libertà di parola, anche di tenere comizi e interviste televisive, fare volantinaggio e scrivere libri. A fronte di tutto ciò oggi per questi stessi motivi viene riarrestato, con la sospensione del provvedimento di affidamento in prova”.