"Fino ad oggi i contenuti pornografici non avevano tutela, c’era una discriminazione”, ha spiegato Siffredi all’AdnKronos. La normativa obbligherà infatti le piattaforme di condivisione, dove gli utenti caricano contenuti, a vigilare sul diritto d’autore
Grazie UE, ora il porno online è più tutelato. Parola di Rocco Siffredi. Già, perché il re dell’hard è stato tra i primissimi a gridare tutto il suo entusiasmo per la nuova direttiva sul copyright votata dal Parlamento europeo. “Questo voto fermerà il saccheggio del porno. Fino ad oggi i contenuti pornografici non avevano tutela, c’era una discriminazione”, ha spiegato Siffredi all’AdnKronos. La normativa obbligherà infatti le piattaforme di condivisione, dove gli utenti caricano contenuti, a vigilare sul diritto d’autore. E secondo fonti UE, tra questi contenuti ci sono anche i filmati porno. “Questi siti sono il problema maggiore che abbiamo perché riducono drasticamente gli introiti di chi produce video hard – sottolinea il 54enne fresco interprete e regista di Rocco’s dirty girls 4 – ormai si guadagna solo grazie agli “affezionati” a questa o quella star del porno che sono disposti a pagare un abbonamento, di solito fra gli 8 e i 10 dollari al mese, per accedere ai siti dove c’è tutta la loro produzione a disposizione, con immagini di qualità”.
Siffredi si è poi scagliato contro i portali di porno gratuiti online: “Sui siti di condivisione ci sono video parziali, spezzoni, materiale di fatto rubato e spesso di bassa qualità tecnica. Anche solo la paura di grane legali può ridurre questo genere di ‘furti’ ”. Non a caso tra i principali critici del provvedimento preso dalla UE c’è proprio Pornhub che negli ultimi giorni si è aggiunto a Reddit, Twitch e diverse pagine nazionali di Wikipedia, protestando soprattutto contro gli articoli 11 e 13 della direttiva approvata. “Ormai i guadagni sono talmente bassi che si producono sempre meno film pornografici strutturati e si realizzano sempre più video di pochi minuti, senza neanche una parvenza di storia”, ha spiegato Siffredi, riportando una tendenza stilistica e commerciale ampiamente indagata nel numero 14 di FQMILLENNIUM, e ricordando, infine, che solo chi ha un’esperienza produttiva e studi propri come lui può continuare a realizzare film “classici” in autonomia.