Numeri importanti per gli hotel di catena italiana nell’anno appena concluso: come riportato da un articolo di Immobiliare.it, nel 2018 il comparto alberghiero made in Italy è cresciuto del 6,5%. Lo scorso dicembre erano presenti sul mercato 1.600 alberghi di catena italiana, una cifra che equivale a circa 172 mila camere (+4,7%) e che rappresenta il 15,8% dell’offerta totale.

I primi dieci gruppi italiani per fatturato valgono il 20% del totale delle camere di catena, per un giro d’affari che è stato pari a 870 milioni di euro nel 2017 e che, secondo le previsioni, nel 2020 dovrebbe superare il miliardo. Il settore turistico alberghiero italiano evolve e si muove verso un mercato più liquido, trasparente e professionale grazie al miglioramento degli standard di servizio e all’interesse degli investitori istituzionali per l’asset class ricettiva.

Le catene alberghiere italiane sono cresciute molto più velocemente rispetto a quelle internazionali nel lungo periodo: dal 2013 la progressione è stata del +28% rispetto al +8% registrato dalle catene internazionali. Un trend positivo reso possibile anche grazie a modelli di business che prevedono separazione della proprietà dalla gestione. In linea con questa evoluzione, il modello promosso e supportato da Cassa depositi e prestiti tramite il Fondo d’Investimento per il Turismo (Fit) vuole rappresentare uno strumento di crescita sostenibile: in partnership con i gestori alberghieri, si pone l’obiettivo di portare un impatto fortemente positivo sul territorio, in particolare nel Sud Italia e in località turistiche ad alto potenziale.

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