E’ iniziato martedì 20 marzo 2019 alle ore 22.58 l’anno 1398 del calendario persiano, il Nowruz che coincide con l’arrivo della primavera. In questi giorni si percepisce un’atmosfera particolare in tutto l’Iran, ricca di simbolismi e significati, ma c’è chi questa atmosfera non potrà sentirla. Sono tanti prigionieri chiusi nelle carceri iraniane e quest’anno si aggiunge al lungo elenco dei detenuti Nasrin Sotoudeh, l’avvocata e attivista per i diritti umani. Condannata a 38 anni di carcere e a 148 frustrate con l’accusa di “collusione contro la sicurezza nazionale”, “propaganda contro lo Stato”, “istigazione alla corruzione e alla prostituzione”, ed “essere apparsa in pubblico senza hijab”, Nasrin si trova ora nel famigerato carcere di Evin. A darne notizia è proprio suo marito Reza Khandan, in un’intervista rilasciata a ilfattoquotidiano.it. In solidarietà dell’avvocata in questi giorni si sono espresse associazioni e attivisti, in prima fila Amnesty international. Dall’altra parte c’è chi invece dice che il verdetto è stato volutamente manipolato per mettere in cattiva luce l’Iran e attirare l’attenzione della comunità internazionale.
Reza Khandan è avvocato e difensore e attivista per i diritti umani e come la moglie è stato arrestato lo scorso 4 settembre 2018 e rilasciato dopo aver pagato una cauzione il 23 dicembre 2018. Rimangono le condanne a suo carico: 5 anni per cospirazione contro la sicurezza nazionale (articolo 610 del Codice Penale Islamico) e un anno per propaganda contro il regime (articolo 500 del Codice Penale Islamico). Reza Khandan non potrà lasciare il paese per i prossimi due anni; gli è vietata qualunque attività sui social media e sui giornali nonché il rilascio di interviste e la partecipazione ad alcun gruppo politico. Nonostante il divieto ha deciso di parlare con diversi media internazionali e in Italia con ilfattoquotidiano.it.
Come sta Sotoudeh ora e come è stata la sua reazione alla sentenza?
Nasrin sta bene, anche a livello spirituale. Lei è un avvocata e sa bene l’importanza di questa sentenza molto di più rispetto alla gente comune. Sa bene che ha subito un grandissimo torto ingiusto e disumano.
Come ha spiegato ai suoi figli, Nima e Mahraveh, questa condanna?
A mia figlia grande Mahraveh ho spiegato la situazione che ha capito subito, perché è più grande e comprende meglio quello che sta avvenendo; invece a mio figlio più piccolo Nima abbiamo cercato di spiegarlo ma non è stato facile. Abbiamo parlato con lui sia io che Nasrin durante gli incontri. I primi giorni si era ammutolito non parlava e spesso piangeva, ma ora inizia a stare meglio. Abbiamo molte persone che ci vengono a trovare a casa e questo ci aiuta molto.
Ci può spiegare a quanti anni di carcere è stata condannata Sotudeh? Lei ha scritto 38 su Facebook, ma alcuni evidenziano che sono solo 7.
Appena ho avuto la sentenza dal tribunale trascritta da Nasrin, senza togliere nemmeno una virgola ho direttamente copiato quello che era scritto. Dopo la pubblicazione del contenuto su Facebook, così come scritto nel foglio, non ho visto da parte delle autorità alcuna smentita. Il verdetto è stato davvero difficile da accettare e anche molto pesante da comprendere. Addirittura il Giudice in una sua intervista ha avuto ‘paura’ della reazione dell’opinione pubblica dopo questa condanna. La somma delle condanne è di 33 anni e 148 frustate così accumulati: 7 anni e sei mesi per l’intenzione di commettere un crimine contro la sicurezza nazionale Art. 610 del Codice Penale Islamico – 1 anno e sei mesi per propaganda contro il sistema di leggi Art. 500 – 7 anni e sei mesi per aver preso parte ad un gruppo illegale Art. 499 – 12 anni per deviazione morale e istigazione alla prostituzione Art. 639 – 2 anni per la violazione dell’ordine pubblico Art. 618 – 3 anni e 74 frustate per aver pubblicato falsità e aver disturbato il sistema pubblico Art. 698 – 74 frustate per essere apparsa senza velo in presenza del Pubblico Ministero Art. 748; inoltre ci sono altri 5 anni per un precedente verdetto. Da questi anni dichiarati verranno decurtati gli anni che Nasrin ha già trascorso in carcere.
In tutto il mondo ci sono manifestazioni di protesta per la liberazione di Nasrin e soprattutto contrarie al verdetto. Lei sa quello che succede?
Nasrin ha saputo della grande solidarietà nei suoi confronti. Già il personale della prigione l’aveva informata di quello che sta avvenendo a livello internazionale sul suo caso e noi ogni volta che la vediamo l’aggiorniamo su quello che sta accadendo.
Quante volte lei può avere contatti con sua moglie?
Noi familiari possiamo vedere Nasrin una volta a settimana per 40 minuti. Una settimana possiamo parlare con lei in una cabina, attraverso un vetro e un telefono, le conversazioni ovviamente sono ascoltate dalle autorità e il tempo passa velocemente e non possiamo parlare di tutto. La settimana successiva invece, possiamo vederci di persona sempre per 40 minuti, ma è decisamente molto meglio.
Come è questo Capodanno Iraniano (Nowruz) quest’anno senza Nasrin?
Noi abbiamo già sperimentato le celebrazioni del Capodanno Iraniano senza Nasrin. I miei figli sanno cosa vuol dire festeggiare la fine e l’inizio di un nuovo anno senza la loro mamma. E’ difficile spiegargli che sua mamma non c’è ed è in carcere semplicemente perché stava svolgendo il proprio lavoro. Cerchiamo però in tutti i modi di rendere la nostra vita normale come nelle altre famiglie e quindi facciamo le cose che fanno tutti. Riceviamo le visite dei parenti a casa, viaggiamo, usciamo e cerco di farli distrarre il più possibile come è diritto di ogni bambino.
Cosa succederà in futuro? Pensa che potrebbe essere rilasciata Sotoudeh malgrado le pesanti accuse e un verdetto inaccettabile?
Sinceramente non credo proprio che possa venir rilasciata a breve, ma confidiamo sulle pressioni internazionali affinché possa esserci presto qualche buona notizia.