Sandro Gozi si candida alle elezioni Europee. Ma lo fa con Emmanuel Macron in Francia. L’ex sottosegretario agli Affari europei  dei governi Renzi e Gentiloni ha deciso di correre con la lista “Renaissance de La République En Marche”. Lui renzianissimo da sempre, presidente dell’Unione dei federalisti europei, e da sempre sostenitore dell’idea di creare una versione italiana del partito di Macron, è 22esimo su 30 candidati. La capolista è Nathalie Loiseau, l’attuale ministra per gli Affari europei, che già più volte, a distanza, si è scontrata con Di Maio e Salvini. L’ipotesi che Gozi corresse con i francesi era già trapelata sui giornali, e il 26 marzo è stata ufficializzata il 26 marzo nel corso di una conferenza stampa a Parigi: “Sono candidato all’estero per testimoniare che c’è un’altra Italia che non è l’Italia di Salvini, del nazionalismo, l’Italia di chi stringe la mano e rincorre i gilet gialli più estremisti come Di Maio, non è l’Italia di chi si ridicolizza al Parlamento europeo come quella di Giuseppe Conte“, ha detto rispondendo alle domande dei cronisti. “Rappresento invece un’Italia che crede che il nostro Paese non debba andare alla deriva nel Mediterraneo ma essere al centro dell’Ue. Salvini e Le Pen non mi fanno nessuna paura; al massimo sono loro a doversi preoccupare, visto che ad esempio, sull’immigrazione, hanno posizioni completamente divergenti”.

Gozi alle recenti primarie aveva sostenuto lo sconfitto Roberto Giachetti, ma è stato comunque poi eletto in direzione Pd. Ora, da Parigi, rilancia l’idea che i democratici debbano dialogare con En Marche. “Credo che l’alleanza con con un presidente europeista come Macron sia nell’interesse degli italiani. Auspico che il dialogo tra Nicola Zingaretti e il segretario di En Marche Stanislav Guerini vada avanti per cambiare profondamente l’Europa. Dal canto mio, mi impegnerò nella creazione di liste transnazionali all’Europarlamento che sono state respinte dall’attuale legislatura dopo il veto dei popolari” nonostante il sostegno, fra gli altri, di molti esponenti del Movimento 5 Stelle.

Al secondo posto nella lista ci sarà invece l’ex presidente di WWF in Francia Pascal Canfin. La lista, che secondo i sondaggi sarebbe la prima intorno al 23%, è stata contestata dalla leader del Reassemblement National Marine Le Pen: “É il celebre ‘ma anche’ (di Macron, ndr) che consente di evitare una linea politica da difendere”.

 

 

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