La contromanifestazione dell’ultimo giorno – Domenica 31, dopo la celebrazione della Messa e l’ultimo panel di interventi, si terrà la “Marcia per la famiglia”, durante la quale sfileranno per le vie del centro di Verona tutti i sostenitori dell’iniziativa e della famiglia tradizionale, formata da un padre e una madre. Il corteo prenderà il via dopo la cerimonia di chiusura della tre giorni, alle 12:15 e si concluderà verso nel 15:30. Contemporaneamente sul fronte opposto ci sarà un’assemblea femminista con attiviste annunciate anche dall’estero, Argentina, Francia, Olanda e Polonia. Ma in programma ci sono altri flash-mob, convegni e dibattiti organizzati dall’area antagonista e dalle sigle Lgbt per parlare di diritti delle donne e delle persone Lgbtq. L’unica ancora incerta resta quella di Europa+, Radicali Italiani e Area Liberal, che stanno trattando con la Questura per la location del loro evento. Nei giorni scorsi, però, il coordinatore Giorgio Pasetto aveva lamentato “un clima di tensione”, sottolineando che era stata “revocata la concessione di spazi per i gazebo richiesta oltre un mese fa. Formalmente nessuna manifestazione contraria o a sostegno del Congresso è stata vietata. Fonti della Questura scaligera confermano che sarà ‘off limits’ solo l’area di piazza Bra, di fronte al Palazzo della Gran Guardia, che ospiterà la tre giorni. L’amministrazione comunale, infatti, non ha concesso a nessun movimento politico o associazione di poter collocare banchetti o gazebo a ridosso dell’edificio. Il piano complessivo sarà al centro del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico convocato domani dal nuovo prefetto, Donato Giovanni Cafagna, che ha anticipato l’impegno a “garantire la libertà di opinione e la sicurezza per i cittadini”.

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Congresso delle famiglie: cortei, flash-mob e appelli contro il convegno di Verona. “No a un nuovo Medioevo”

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