Quattro anni e sei mesi per corruzione. È la condanna emessa dal gup Paolo De Paola per Augusto Rollandin, ex presidente della Regione Valle d’Aosta e attuale consigliere regionale dell’Union Valdotaine. Il pm Luca Ceccanti aveva chiesto la condanna a sei anni di carcere. Il processo si è svolto con il rito abbreviato. Per Rollandin scatta ora la procedura che, in base alla legge Severino, porterà alla sospensione dalla carica di consigliere regionale. L’inchiesta riguarda un giro di corruzione in Valle d’Aosta, regione che Rollandin – leader storico dell’Union valdotaine – ha presieduto per sei volte.
Il giudice ha disposto per l’ex governatore l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, ma ha bocciato l’ipotesi di associazione per delinquere. “È una condanna che non si giustifica perché il materiale probatorio non dimostra l’esistenza di una corruzione, ora non possiamo far altro che aspettare le motivazioni e certamente fare appello”, è il commento dell’avvocato Giorgio Piazzese, che difende l’ex presidente assieme al professor Carlo Federico Grosso. Pene pesanti anche per il manager della Finaosta Gabriele Accornero (4 anni, 6 mesi e 20 giorni) e per l’imprenditore Gerardo Cuomo, titolare del Caseificio valdostano (3 anni e 8 mesi), entrambi accusati di corruzione e turbativa d’asta.
L’inchiesta riguardava: le pressioni di Rollandin per trasferire la società elettrica Deval da un capannone di Autoporto spa assegnandolo al Caseificio valdostano; la gara vinta dall’azienda di Cuomo per le forniture da 70 mila euro ad una gara di corsa in montagna; e l’affidamento per 120 mila euro di lavori nel Forte di Bard. Tutte iniziative che coinvolgevano direttamente la Regione (attraverso sue partecipate), che però non si è costituita parte civile nel procedimento penale. Nate da uno stralcio di intercettazioni su un’operazione contro le infiltrazioni della ‘ndrangheta (risultata estranea a questa vicenda), le indagini sono state condotte dai carabinieri di Aosta e coordinate dal pm Ceccanti e dal procuratore capo Paolo Fortuna. La notizia della condanna di Rollandin in pochi minuti ha fatto il giro della Valle d’Aosta, creando scompiglio soprattutto nell’attuale maggioranza in Regione (composta da forze autonomiste). Sono tanti gli elementi che minano la stabilità politica, a partire dai numeri (un risicato 18 a 17 tra gli schieramenti) per arrivare fino al recente arresto di un consigliere regionale dell’Union valdotaine per legami con la ‘ndrangheta. E spunta anche l’impotesi di elezioni anticipate.