Dogman trionfa, Paolo Sorrentino e Luca Guadagnino a bocca praticamente asciutta. I David di Donatello 2019 versione “rinnovata”, con Piera Detassis a presiedere e la giuria ringiovanita, sforna un palmares monolitico che nemmeno all’epoca di Gianluigi Rondi. Il film di Matteo Garrone vince nove David su quindici candidature, tra cui miglior film, regia, attore non protagonista (Edoardo Pesce), lasciando ai rivali, tra l’altro ben assortiti e con opere di notevole livello, soltanto briciole. Sulla mia pelle, il film targato Netflix, sull’ultima settimana di vita di Stefano Cucchi, è l’unica, vera e vibrante sorpresa della serata. Ad Alessio Cremonini il David come miglior regista esordiente (e comunque i fratelli D’Innocenzo con La terra dell’abbastanza non avrebbero rubato nulla a nessuno), poi il premio alla miglior produzione (una cosa che si fa solo in Italia) e infine, forse il David più all’unanimità degli ultimi dieci anni, quello ad Alessandro Borghi per aver interpretato lo sfortunato ragazzo romano.
Doveva, e poteva, essere il David della due registe donne, Alice Rohrwacher e Valeria Golino, autrici rispettivamente di Lazzaro felice ed Euforia, entrambe candidate per la miglior regia e per le loro opere entrate nella cinquina dei migliori film. Invece nulla, nemmeno l’exploit modello Oscar, con tanti premi al favorito e il riconoscimento che va poi al titolo outsider. Capita. Anche se con l’aria che tira, di fronte, chissà, al Pinocchio sempre di Garrone, torneremo a sgranare il rosario dei David vinti come fosse Dogman. E di tutte queste possibili inversioni di rotta di genere non ne scorgeremo che una pallida ombra passata. Solo in due categorie blindate Dogman non ha allungato le voraci zampe: il David per la miglior attrice non protagonista che va a Marina Confalone per Il vizio della speranza e quello per la miglior attrice alla brava Elena Sofia Ricci/Veronica Lario, classico contentino per il bistrattatissimo Loro (sia 1 che 2) pur con una Ricci sul palco con la “salivazione azzerata”. Paolo Sorrentino viene oltretutto continuamente evocato nella buia notte condotta come una sagra paesana da Carlo Conti. Ma del regista di Loro, film evento del 2018, non c’è traccia. Nessuno sa dove sia Paolo. Assente senza giustificazione. Anche se Loro segna due David (attrice e acconciature) tanti quanti i capitoli del megaprogetto su Berlusconi.
Delusione cocente anche per Luca Guadagnino. Un altro regista che come è passato dalle stalle alle stelle in un amen per essere finito agli Oscar (uno vinto) con Chiamami con il tuo nome, ora sembra ripiombare nell’indifferenza in cui la critica italiana l’ha sempre (ingiustamente) relegato. Chiamami con il tuo nome guadagna praticamente il doppione dell’Oscar vinto nel 2018 (la sceneggiatura non originale firmata James Ivory, Guadagnino e Walter Fasano) e un David per la miglior canzone originale, Mistery of love di Sufjan Stevens. Davvero poca cosa di fronte all’attenzione che il film ha suscitato anche solo a livello statunitense. Due i David anche per Capri Revolution di Mario Martone (costumi e colonna sonora originale di Sascha Ring e Philipp Thimm) e zero assoluto per tutti gli altri titoli non citati. Un po’ come se nel 2018 Dogman non avesse avuto alcun titolo concorrente. Mentre gli oltre nove milioni di euro incassati, e il quasi milione e mezzo di spettatori, ha concesso a Gabriele Muccino per il suo A casa tutti bene (decimo incasso stagionale in Italia) sia il David dello spettatore che una prolungata presenza sul palco assieme ad una parte del cast che ha cantato una terrificante versione di un brano di Lucio Battisti.
Difficile poi promuovere la serata televisiva dei David. Un pallido ed esangue megaspot alle iniziative dell’industria cinematografica italiana per i Cinemadays (1-4 aprile) e al tormentone/minaccia del Movie Ment (ovvero delle sale estive aperte con una programmazione molto ricca). Carlo Conti sarà bravo a rispettare i tempi della diretta, ma è uno che spiega le battute comiche agli spettatori, ringrazia i vigili del fuoco, e nel frattempo ha l’occasione di spiegare con sicumera a Tim Burton che non sa l’inglese, oppure pone la sempiterna domanda a Dario Argento: “Cos’è che le fa paura?” (risposta di Dario: “Me lo chiedono sempre tutti. È uguale alla paura che c’hai te”). Burton, tutto meraviglia e gesticolazione, ad accompagnare il suo Dumbo in Italia, ha comunque ricevuto il Premio alla Carriera da un Roberto Benigni tutto barba incolta direttamente Geppetto dal set di Pinocchio; mentre Argento, assieme ad Uma Thurman e alla scenografa Francesca Lo Schiavo hanno raccolto i David Speciali con una punta di franca ironia. Soprattutto il regista di Profondo Rosso ha voluto sottolineare una piccola polemica: “Ho fatto cinema per 40 anni ed è la prima volta che ricevo un David”. Presenza lampo anche di Alfonso Cuaron, Roma è il miglior film straniero ai David 2019; mentre la frase da ricordare, in mezzo a mille ringraziamenti verso le mamme (quella di Marcello Fonte presente in sala, Conti ha cercato di baciarla senza successo), è probabilmente quella del produttore di Sulla mia pelle, Andrea Occhipinti: prima ha evocato la funzione civile del cinema affermando con coraggio che il film su Cucchi è stato un film “sui diritti negati, sulla verità occultata, sperando che il sacrificio di Stefano non sia stato invano”; e poi ha concluso lanciando Movie Ment e parlando dell’arrivo in sala di molti “ghostbusters”. Lapsus clamoroso, ma sintomatico di un’estate che si preannuncia di grande passione.
MIGLIOR FILM
Dogman – Prodotto da ARCHIMEDE, LE PACTE con RAI CINEMA per la regia di Matteo GARRONE
MIGLIOR REGIA
Matteo GARRONE per Dogman
MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE – PREMIO GIAN LUIGI RONDI
Alessio CREMONINI per Sulla mia pelle
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Matteo GARRONE, Massimo GAUDIOSO, Ugo CHITI per Dogman
MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
James IVORY, Luca GUADAGNINO, Walter FASANO per Chiamami col tuo nome
MIGLIOR PRODUTTORE
CINEMAUNDICI, LUCKY RED per Sulla mia pelle
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Elena Sofia RICCI per Loro
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Alessandro BORGHI per Sulla mia pelle
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Marina CONFALONE per Il vizio della speranza
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Edoardo PESCE per Dogman
MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Nicolaj BRÜEL per Dogman
MIGLIORE MUSICISTA
Sascha RING, Philipp THIMM per Capri-Revolution
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE
“MISTERY OF LOVE” musica, testo e interpretazione di Sufjan STEVENS per Chiamami col tuo nome
MIGLIORE SCENOGRAFO
Dimitri CAPUANI per Dogman
MIGLIORE COSTUMISTA
Ursula PATZAK per Capri-Revolution
MIGLIOR TRUCCATORE
Dalia COLLI, Lorenzo TAMBURINI per Dogman
MIGLIOR ACCONCIATORE
Aldo SIGNORETTI per Loro
MIGLIORE MONTATORE
Marco SPOLETINI per Dogman
MIGLIOR SUONO
Presa diretta: Maricetta LOMBARDO – Microfonista: Alessandro MOLAIOLI – Montaggio: Davide FAVARGIOTTI – Creazione suoni: Mauro EUSEPI, Mirko PERRI – Mix: Michele MAZZUCCO per Dogman
MIGLIORI EFFETTI VISIVI
Victor PEREZ per Il ragazzo invisibile – Seconda generazione
MIGLIOR DOCUMENTARIO
Santiago, Italia di Nanni MORETTI
DAVID DELLO SPETTATORE
A casa tutti bene di Gabriele Muccino
MIGLIOR FILM STRANIERO
Roma di Alfonso Cuarón (Netflix)
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Frontiera di Alessandro DI GREGORIO
3.000 studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di II grado hanno votato per il David Giovani.
DAVID GIOVANI
Sulla mia pelle di Alessio CREMONINI
PREMIO ALLA CARRIERA – DAVID FOR CINEMATIC EXCELLENCE 2019
Tim Burton
DAVID SPECIALE
Dario Argento
Francesca Lo Schiavo
Uma Thurman