Edwin Haderman, abitante della California malato di cancro “in seguito all’esposizione al diserbante Roundup“, riceverà 80 milioni di dollari da Bayer-Monsanto in risarcimento. La decisione della giuria di San Francisco non è inaspettata: alla fine della prima fase del processo, il 19 marzo scorso, i giurati aveva raggiunto la conclusione che Roundup – il cui principio attivo è il glifosato -era la causa della malattia di Hardeman. L’ammontare del risarcimento è molto simile a quello ricevuto da Dewayne Johson, ex guardiano di un parco che nello scorso ottobre ne aveva ottenuto uno pari a 78,5 milioni in appello sempre da una giuria di San Francisco.
Jennifer Moore, avvocato di Hardeman, nell’arringa finale del dibattimento aveva messo in evidenza che “una società responsabile dovrebbe testare i suoi prodotti e dire ai consumatori di essere consapevole che possono causare il cancro. Monsanto non lo ha fatto”. La replica dell’azienda, affidata al legale Brian Stekloff, ha sottolineato che l’accusa stava chiedendo alla giuria di credere al fatto che i dipendenti della società avrebbero instaurato una “cospirazione per causare il cancro“. Bayer-Monsanto ha inoltre replicato di aver agito in modo “ragionevole” sulla base delle prove scientifiche.
Il diserbante Roundup è stato lanciato nel 1976 e contiene glifosato, una sostanza molto discussa in Europa e negli Usa. Il prodotto è stato creato da Monsanto, acquistata nel giugno 2018 da Bayer. Il colosso tedesco ha così ereditato anche i problemi giudiziari dell’azienda fondata nel 1901 in Missouri. Infatti, come riporta Il Sole 24 ore, ora Bayer dovrà affrontare le cause legali lanciate da oltre 11.200 persone che hanno usato Roundup.Il prossimo processo inizierà ad Oakland (sempre in California) per la causa promossa da una coppia di settantenni, Alva e Alberta Pilliod. Ci saranno altri cinque dibattimenti solamente nel 2019.