Giuliano Castellino, leader romano di Forza Nuova, e Vincenzo Nardulli, esponente di spicco di Avanguardia Nazionale, sono stati arrestati per l’aggressione ai giornalisti de L’EspressoFederico Marconi e Paolo Marchettiavvenuta lo scorso 7 gennaio al cimitero del Verano, a Roma, durante la commemorazione dei caduti di Acca Larentia.

Un cronista e un fotografo del settimanale stavano documentando la celebrazione dell’anniversario, quando vennero avvicinati dai militanti neofascisti. A quanto accertato dagli investigatori della Digos romana, le due vittime sarebbero state accerchiate, aggredite e una anche minacciate di morte nel tentativo di impossessarsi del materiale registrato. Castellino e Nardulli si trovano ora ai domiciliari.

La ricostruzione – A denunciare i due esponenti di estrema destra era stata la polizia l’8 gennaio scorso, il giorno dopo l’accaduto. Secondo la ricostruzione della Questura, durante la commemorazione di Acca Larentia al mausoleo dei martiri fascisti al cimitero del Verano organizzata da Forza Nuova e Avanguardia Nazionale, otto persone, tra le quali Castellino e Nardulli, stavano discutendo animatamente con un collaboratore esterno dell’Espresso perché stava riprendendo le fasi della cerimonia. Gli agenti, dopo aver calmato gli animi, hanno raccontato di aver accompagnato il cronista all’esterno del cimitero, per evitare che la situazione potesse degenerare. In serata, però, lui stesso si è presentato dalla Digos, insieme ad un altro giornalista, denunciando la subita aggressione, con schiaffi e pugni, da un gruppo di manifestanti. Inoltre, lo stesso giornalista aveva presentato referto con tre giorni di prognosi per alcune contusioni. Castellino e Nardulli erano stati accusati di minaccia, lesioni personali e violenza privata.

Chi è Castellino – Il leader romano di Forza nuova era stato denunciato anche per violazione della sorveglianza speciale. Infatti Castellino rischia il processo, con le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e truffa al sistema sanitario nazionale, per un’inchiesta relativa a “buoni” taroccati per acquistare cibo gluten-free. Per questa vicenda Castellino il 23 luglio scorso era finito agli arresti domiciliari: secondo la procura lui e l’imprenditore Giorgio Mosca avrebbero falsificato migliaia di buoni per ottenere il cibo senza glutine, truffando così le casse della sanità nazionale. Ma l’esponente del gruppo di estrema destra non è nuovo alla giustizia. In passato è stato già arrestato per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale durante alcuni scontri per una casa popolare assegnata ad una famiglia eritrea nel settembre 2017, mentre in altra circostanza per manifestazione non autorizzata.

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