Lo dice Enrico Stefàno, presidente in pectore del Consiglio comunale di Roma dopo l’arresto di Marcello De Vito. Domani si voterà per la sua nomina al posto del pentastellato. La variante per la struttura sarà votata a maggio. Intanto la sindaca Raggi martedì è partita verso Doha dove c'era tutta la dirigenza della squadra giallorossa
“Rispetteremo i tempi che ci siamo dati per l’approvazione degli atti. La variante urbanistica? È un nostro dovere votarla”. Tradotto: sullo stadio dell’As Roma, l’amministrazione capitolina tira dritto. Nonostante gli scandali e lo scetticismo diffuso nel M5S. Sono parole importanti quelle pronunciate questa mattina da Enrico Stefàno, presidente in pectore del Consiglio comunale di Roma dopo l’arresto di Marcello De Vito – la votazione in Aula dovrebbe arrivare domani – perché si tratta della prima dichiarazione sul progetto dell’impianto di Tor di Valle, dopo questa seconda ondata di arresti, arrivata da un esponente autorevole dell’amministrazione. Fino a dieci giorni fa, infatti, era stato indicato nel mese di maggio il periodo utile per poter portare in Assemblea Capitolina la variante urbanistica al Piano Regolatore Generale che non solo darebbe il via libera al progetto, ma consentirebbe anche al gruppo societario di James Pallotta di formalizzare l’acquisizione da Eurnova Spa dei terreni di Tor di Valle al prezzo di circa 100 milioni di euro. “Voglio la prima pietra entro il 2019 e lo stadio entro tre anni”, ha detto il patron giallorosso da Doha. Oggi la “risposta” di Stefàno, intercettato da Radio Radio: “I tempi sono quelli definiti precedentemente. Come detto dalla sindaca Raggi su tutti gli atti ci sarà un approfondimento ulteriore e giuridico per fugare qualsiasi tipo di dubbio. Se l’esito sarà positivo, come si sono espressi i pubblici ministeri, avremo il dovere di andare avanti”. Il ruolo di Stefàno sarà centrale nei prossimi mesi: è lui che deciderà il calendario dell’Assemblea Capitolina e farà da raccordo fra l’Aula e la giunta per ottenere “un voto compatto”.
IL “FUOCO AMICO” DEL M5S – L’impressione è che difficilmente l’ulteriore due diligence capitolina troverà elementi ostativi al progetto, anche perché nello specifico non sono subentrati grossi elementi di novità rispetto ai fatti già contestati nel giugno 2018. Tutto dipende dalla volontà politica. Nel gruppo dei 27 consiglieri capitolini del M5S, nell’ultima Assise straordinaria almeno in sei si sono “palesati” come scettici rispetto alla prosecuzione dell’iter. Negli ultimi giorni, però, sono arrivati inviti a una “pausa di riflessione” anche da parte di esponenti importanti del M5S nazionale. Su tutti Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare Antimafia. Su Twitter, nel rilanciare l’articolo de IlFattoQuotidiano.it sul mistero del parere dell’Avvocatura scomparso, il senatore ha commentato: “Se la notizia è confermata, una pausa di riflessione mi sembra quanto mai doverosa. Lo stadio si potrà fare, ma sempre in trasparenza e nel pieno rispetto della legalità”. Una linea condivisa anche dalla parlamentare Carla Ruocco e dalla capogruppo in Regione Lazio, Roberta Lombardi. Soprattutto, ieri la Commissione Urbanistica del Municipio IX Eur di Roma ha approvato all’unanimità la bozza di delibera firmata dai consiglieri Stefano Fassina e Cristina Grancio per l’annullamento del provvedimento di pubblico interesse votato nel 2017. Esito che preannuncia un probabile ok anche in Consiglio municipale. La stessa cosa si appresta a fare il Municipio XI, anche se il pronunciamento dei territori non è in alcun modo vincolate per il Campidoglio.
IL PRESSING DELL’AS ROMA – Le parole di Stefàno arrivano al termine di una settimana in cui il club calcistico dell’As Roma aveva osservato con “molto fastidio” la polemica sul futuro dello stadio. Da Trigoria continuano a ripetere che l’iter per la realizzazione dell’impianto “non c’entra niente” con le inchieste e che “non c’è motivo per fermare tutto”. Martedì pomeriggio, subito dopo la visita di Papa Francesco in Campidoglio, Virginia Raggi è partita a sorpresa verso Doha, capitale del Qatar, su invito dell’emiro – che aveva visitato Roma nel novembre scorso – Il viaggio è stato “annunciato” solo lunedì pomeriggio. Nella città qatariota, negli stessi giorni, c’era anche tutta la dirigenza giallorossa per una convention con gli sponsor. “Ma non ci saranno incontri, nemmeno un caffè. Questo tipo di riunioni si tengono solo nelle sedi istituzionali”, hanno precisato ripetutamente dal Campidoglio. Questa mattina, l’As Roma ha diffuso l’intervista che Pallotta aveva rilasciato a Real Vision il 13 marzo – dunque prima dell’arresto di Marcello De Vito – dove, fra le altre cose, afferma che “spero che i politici non mandino tutto all’aria”.