La specilista è stata condannata a 500 euro di multa e all’interdizione dall’esercizio della professione per un mese. La professionista, intercettata, aveva detto alla responsabile della comunità dove avvenne l'abuso di non aver mai denunciato quanto saputo
Una ragazzina di 13 anni le aveva confidato di aver subito violenza sessuale ma lei non aveva denunciato l’episodio. Per questo una psicoterapeuta è stata condannata dal tribunale di Torino a 500 euro di multa e all’interdizione dall’esercizio della professione per un mese. Il medico infatti è tenuto a comunicare all’autorità giudiziaria se viene a conoscenza di abusi sessuali. Non facendolo, la specialista è stata riconosciuta colpevole di omissione di referto all’autorità giudiziaria, così come richiesto dal pm Mario Bendoni. La pena massima per un tale reato è di 516 euro.
La vicenda trae origine da un’inchiesta che riguarda la comunità Bahai, composta da seguaci di una religione abramitica nata in Iran nel XIX secolo. La ragazzina era stata seguita dalla professionista cui aveva confessato gli abusi subiti da uno degli “anziani” del gruppo. Fondamentali sono state le intercettazioni: nel marzo 2016 la psicoterapeuta aveva detto alla responsabile della comunità di non aver mai denunciato quanto saputo. La ragazza si era poi trasferita in un’altra città e qui la nuova psicologa aveva dato il via alle indagini.