A sorpresa sul palco del Congresso mondiale della famiglia, cominciato venerdì a Verona e definito più volte da Luigi Di Maio e da altri esponenti del M5s il “Medioevo“, si è presentata anche una senatrice Cinquestelle. Tiziana Drago ha violato il diniego alla partecipazione all’incontro pronunciato nei giorni scorsi dal suo capo politico e dal palco ha dichiarato: “Il M5s non è una realtà politica legata solo alle dichiarazioni di questi giorni, ci sono anche senatori e deputati che hanno apertura verso la famiglia tradizionale“.
“Ho ricevuto l’invito tempo fa – ha cominciato il suo discorso accolta da un applauso – e ci ho pensato. Non è stato facile venire qui e voglio dire che è stata una scelta personale“. “Ero orientata a non essere presente, perché pensavo ci fossero impostazioni estremiste, ma dalle dinamiche di questi giorni, ho visto che gli estremismi sono da ambo le parti“, ha continuato la senatrice Drago durante il suo intervento ‘non previsto’, secondo l’organizzazione del Congresso.
“Bisogna tutelare i diritti di tutti e quelli dei bambini vanno al primo posto”, è il suo pensiero. “Continuando a parlare di diritti civili, che ormai sono acquisiti, secondo me siamo sulla strada sbagliata“, ha sostenuto Drago.”Siamo uno Stato laico – ha proseguito – e dobbiamo pensare per uno Stato laico, ma il problema della natalità è oggettivo e va affrontato”.
Parole completamente diverse da quelle usate dal vicepremier Di Maio quando, poco più di una settimana fa, aveva annunciato che “al congresso di Verona non ci andrà nessuno del Movimento cinque stelle“. Di Maio lo aveva definito “lontano anni luce dal Movimento” e che “ci vede divisi dalla Lega“. “Non andiamo a festeggiare il Medioevo a Verona come purtroppo fa una parte di questo governo”, aveva aggiunto. Nel merito del dibattito sulla legge dell’aborto, solo pochi giorni dopo il vicepremier l’avevo definito una discussione che “non può esistere nel 2019”.
“Mettiamoci al lavoro per dare aiuti alle famiglie che fanno figli così che un bambino italiano possa avere gli stessi aiuti di un bambino francese o tedesco in Europa“, è la linea del M5s. Ancora oggi in un’intervista a Repubblica sempre Di Maio ha ribadito: “Quella del congresso di Verona è una visione del mondo sostanzialmente da Medioevo, che vede la donna sottomessa“.
Ma, pur serpeggiando “agitazione” tra gli eletti per la presenta di Drago a Verona, non pare esserci alcuna intenzione da parte del Movimento di deferire ai probiviri la senatrice. “Sono fatti suoi”, è il refrain che circola negli ambienti del Movimento che derubrica la questione Drago ad un fatto legato unicamente alla sua personale sensibilità. La presa di distanza pubblica – secondo quanto filtra – arriverà dalla kermesse organizzata domani con 600 giovani a Cinecittà assieme al sottosegretario Vincenzo Spatafora.