Il giovane era in compagnia di altri due amici: stavano saltando sulla parte superiore di un'industria di mobili, ma un lucernario o un pannello hanno ceduto. A dare l'allarme i dipendenti dello stabilimento
Un percorso di parkour sui tetti della zona industriale di Mariano Comense, in provincia di Como, si è trasformato in un dramma per un ragazzo di 16 anni: è precipitato da un’altezza di 5 metri e ora lotta per la vita. Con il 16enne c’erano altri due ragazzi, che hanno assistito alla scena, impotenti: l’amico ha perso conoscenza subito dopo l’impatto e non si è mai ripreso. L’incidente è avvenuto venerdì nel primo pomeriggio in una grossa fabbrica di mobili tra i vari stabilimenti artigianali e industriali della zona.
Proprio lì i tre ragazzi avevano deciso di salire e di esercitarsi nel parkour, disciplina che consiste nel superare un percorso urbano con l’utilizzo soltanto dei mezzi che mette a disposizione il nostro corpo: arrampicare, correre, saltare, volteggiare. Secondo una prima ricostruzione, mentre i tre erano sopra al tetto, una parte della superficie – non è ancora chiaro se un lucernario o un pannello – ha ceduto e il 16enne è precipitato, cadendo all’interno dell’azienda. Sono stati i dipendenti a chiamare i soccorsi, allertati dopo aver sentito il forte rumore della caduta. Il ragazzo è stato trasportato in elicottero all’ospedale di Como dove ora si trova ricoverato. All’inizio non si era capito che cosa ci facesse il ragazzo sul tetto, poi è emerso che non era solo e che i ragazzi stavano provando un percorso parkour.
Il parkour, disciplina metropolitana nata in Francia negli anni Ottanta, è nata come una evoluzione dell’addestramento militare ed è fatta senza armi o attrezzi, ma usando soltanto le forze a disposizione del corpo: braccia e gambe. La disciplina, riconosciuta come sportiva anche dal Coni, in teoria non è pericolosa perché lo scopo non è superare gli ostacoli con destrezza, ma spostarsi nel modo più efficiente possibile. In realtà il parkour è praticato anche come sport estremo.