Politica

Comunali, a Castelletto i consiglieri M5s e Fi rinunciano ai simboli per patto anti-Pd

Il caso nella cittadina in provincia di Novara. L'eletto Cinquestelle spiega a ilfatto.it: "Non è un accordo politico, lo facciamo per cambiare la città". Tra i sostenitori anche la moglie del ministro Bonisoli che ha rischiato anche di finire tra i candidati. Ma ora il titolare alla Cultura "smentisce ogni coinvolgimento"

Pd insieme a Forza Italia, leghisti schierati con i pentastellati, ex dem fianco a fianco con i centristi. Capita spesso che nei piccoli paesi di provincia si presentino solo liste civiche, in cui confluiscono personalità con anime politiche molto diverse. A volte si tratta di vere e proprie liste Frankenstein, in altri casi di cittadini che mettono da parte le differenze per amministrare insieme il proprio territorio. Certo è molto particolare il caso di Castelletto Ticino, un Comune di quasi 10mila abitanti in provincia di Novara. Qui esponenti del Movimento 5 stelle e di Forza Italia hanno deciso di correre insieme alle elezioni comunali mettendo da parte i rispettivi simboli di partito. Non c’è accordo politico, dicono, lo facciamo per il bene del paese, per realizzare il “cambiamento” in una città governata da oltre vent’anni dal centrosinistra. Anzi, secondo alcuni dei promotori della lista, a sostenere il progetto ci sono anche il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli (pezzo da novanta del M5s) e la moglie, la quale – raccontano i consiglieri di Castelletto a ilfatto.it – è stata sponsor della lista, rischiando di finire anche tra i candidati al consiglio comunale. Ma se nei giorni scorsi gli ideatori del patto erano sicuri del sostegno, ora lo staff del ministro smentisce ogni coinvolgimento suo e della moglie in questa operazione. Anche il M5s, dai suoi vertici regionali, nega tutto: “Il MoVimento 5 Stelle – scrivono in una nota il capogruppo in consiglio regionale Davide Bono e il consigliere regionale Gianpaolo Andrissi – non avrà alcuna lista certificata né candidati a sé riconducibili alle amministrative di maggio a Castelletto Ticino. Diffidiamo chiunque dal diffondere notizie false in merito a fantomatiche alleanze e ad ancor più fantasiose candidature”.

Il punto però è che l’operazione è stata condotta tutta dall’attuale consigliere dei Cinquestelle a Castelletto, Giuseppe Cuda, ex candidato sindaco per il Movimento alle Comunali del 2014: “Il nostro – spiega – è uno schieramento di persone che vogliono cambiare la città, non si tratta di un accordo politico”. Per questo Cuda ha deciso di mettere da parte il simbolo del movimento per dare vita alla lista civica “Castelletto che cambia”.

Con lui, per interrompere il dominio delle liste di centrosinistra, si sono schierati anche Marco Paracchini e Paolo Sibilia. Il primo era il candidato sindaco del centrodestra alle elezioni comunali del 2014, il secondo è consigliere provinciale di Novara in quota Forza Italia. “Con i 5 stelle abbiamo già collaborato durante questi anni all’opposizione, condividendo le votazioni in Consiglio”, spiega Paracchini. “È lì che è nata la convergenza per dare vita a questo progetto. Per realizzarlo abbiamo messo da parte i nostri simboli, dato che la politica nazionale non c’entra”. Intenzioni che, secondo Paracchini, non rischiano di infrangersi quando saranno messe alla prova con le diverse ideologie di cui si compone la lista. “Mica dobbiamo fare la Tav a Castelletto”, spiega. “Vogliamo solo metterci al lavoro per risolvere i problemi dei cittadini”.

Il candidato sindaco di “Castelletto che cambia” è l’avvocato Marco Trinchera e dovrà vedersela (salvo ulteriori sorprese) con il leghista Massimiliano Ferrario, che corre da solo, e l’attuale vicesindaco di Castelletto Massimo Stilo (Pd). “Io faccio parte della società civile e non ho mai ricoperto ruoli in politica. Ho accettato di fare da collante perché ho trovato persone che vogliono davvero cambiare le cose”, ha dichiarato Trinchera al Fatto.it. Fra queste – aggiungono da Castelletto che cambia – c’è anche la moglie di Bonisoli, Lucia Veleva, presente alla conferenza stampa con cui è stata ufficializzata la lista. “Lei fa parte del nostro gruppo di lavoro, è una persona con tante qualità e ci sta dando una mano per definire alcuni aspetti del programma”, aggiunge l’avvocato. “Che sia in lista o meno ancora non è detto, se avrà voglia di mettersi in gioco lo vedremo più avanti”.

“La moglie del ministro è in lista, certo”, ha dichiarato al Fatto.it Marco Paracchini. “Avrà compiti relativi alla sua competenza nel campo del sociale. Chiaramente lo consideriamo un valore aggiunto. Non capita tutti i giorni a un comune di 10mila abitanti come Castelletto di avere il supporto di personalità di questo tipo”. Supporto che sembra essere arrivato anche dal titolare del Mibac Bonisoli, il quale, secondo l’altro forzista Sibilia, “ha dato una mano per creare questa opportunità di una lista unitaria”.

Una ricostruzione che Bonisoli smentisce. Sul coinvolgimento suo e di Veleva, infatti, Cuda parlando con ilfatto.it era stato più vago. “Sicuramente Bonisoli è per il cambiamento. Non si è esposto dandoci appoggio, dato che ovviamente ha altri impegni, ma speriamo di poter contare su di lui”, chiarisce. “Per quanto riguarda la moglie, a lei piacerebbe fare qualcosa per il paese, è una persona molto preparata. Non sappiamo ancora se si candiderà, potrebbe succedere oppure no. Ma questo lo vedremo più avanti”. Per ora, conclude il consigliere M5s, l’obiettivo resta far capire ai cittadini lo spirito della lista civica. “Nei piccoli Paesi è normale unire forze diverse su progetti comuni, non c’è niente di nuovo. Vogliamo solo lavorare bene per Castelletto, questa non è una lista giallo-azzurra”.