“Forza Italia, forza l’Europa, viva la libertà”. Silvio Berlusconi lancia la corsa alle elezioni europee presentando il simbolo della formazione azzurra a conclusione dei lavori dell’assemblea degli eletti azzurri. Che è il manifesto dello schema con il quale il Cavaliere intende presentarsi all’appuntamento del 26 maggio: il classico logo azzurro con la scritta “Forza Italia” al centro, sopra il tricolore, e in alto il nome del presidente, mentre in basso campeggia lo slogan: “Per cambiare l’Europa“.
Un’Europa che, per il Cav, deve essere cambiata a partire dalle alleanze a Strasburgo. “Per cambiare l’Europa il Ppe deve abbandonare l’alleanza storica con i Socialisti e aprirsi ai conservatori e a quei sovranisti che bisogna educare e convincere”, ha detto Berlusconi all’assemblea degli eletti azzurri al Palazzo dei Congressi, a Roma. “Serve il sovranismo europeo, non quello dei singoli Stati che finirebbe con il portare al nazionalismo che ha dominato il Novecento portandoci due micidiali guerre mondiali“.
In discussione, in Italia, rimane il peso specifico degli azzurri, che i sondaggi vedono oscillare attorno al 10%. Ma l’ex premier è ottimista di natura: “Quando leggiamo sulla stampa che non siamo più determinanti nella vita politica del Paese e che siamo al tramonto, mi chiedo come possono esserci tanti stupidi che non riescono a guardare neanche in superficie quale sia la realtà del Paese”. “Siamo stati e saremo la spina dorsale del centrodestra in Italia e in Europa”, ha assicurato il Cav.
Che poi ha fatto appello ai bei tempi che furono, agli albori della formazione azzurra: “Come 25 anni fa siamo ancora noi di Forza Italia indispensabili, i soli continuatori della tradizione cristiana, della cultura liberale, sostenitori del libero mercato, dell’impresa del lavoro, noi garantisti. Noi oggi in Italia, anche come membri orgogliosi del Ppe, siamo solo noi, eredi, di chi ha dato un sistema di civiltà che è il migliore mai visto “.
Ma “oggi la situazione è più grave di 25 anni fa – ha proseguito Berlusconi, attingendo al repertorio storico del suo frasario politico – questi signori dei Cinque Stelle sono incompetenti, dilettanti e quindi pericolosissimi“. “Non possiamo lasciare il governo in mano a questi signori. Il governo è purtroppo prevalentemente nelle mani dei Cinque Stelle: Di Maio, ottimo comunicatore, fa finta di essere sottomesso a Salvini, invece si prende tutta la sostanza e lascia alla Lega solo la forma e le apparenze“.
L’ex premier ha quindi ufficializzato la spaccatura emersa negli ultimi mesi con il suo ex delfino Giovanni Toti. Il governatore della Liguria aveva fatto sapere che non sarebbe andato all’appuntamento romano perché preferiva restare a lavorare nella sua regione. “Siamo un partito che s’è sempre rinnovato ma continuano a darci del vecchio. Storie tutti infondate, anche se qualcuno che s’è assunto la responsabilità del governo regionale continua a insistere in questa direzione. Abbiamo avuto pazienza sino adesso – ha commentato Berlusconi – Credo che sia il momento di far finire questa pazienza“.
La replica di Toti è arrivata su Facebook: “Se qualcuno vorrà mettersi in discussione per una politica e un’Italia nuova io ci sono – ha detto l’ex giornalista – ma per guardarci negli occhi e dirci che va tutto bene così io preferisco continuare a occuparmi della mia Liguria”.