La notizia dovrebbe essere che l’amministrazione di Udine guidata dal sindaco leghista Pietro Fontanini ha ridotto, portandolo da 30mila a 10mila euro, il finanziamento comunale al festival Vicino/lontano, la rassegna letteraria che dedica un premio internazionale a Tiziano Terzani. Invece la notizia è diventata che, secondo quanto riporta il Messaggero Veneto, l’assessore alla cultura Fabrizio Cigolot ha dichiarato per giustificarsi che “il premio Terzani non promuove qualcosa di specifico e identificabile con la nostra realtà e funge in maniera marginale da traino per l’industria turistica. Terzani è diventato un Santo secolare, un oggetto di culto, complimenti a chi è riuscito a imporlo associandolo a un’idea di alta qualità come persona, della quale io fortemente dubito anche perché ci sono autorevoli esponenti che sull’analisi storica di Terzani avrebbero mosso più di qualche critica”.
Nessun accenno a numeri come quelli delle ristampe dei libri di Terzani e quelli del pubblico del festival, che porta ogni anno almeno 30mila persone in città. E neppure a nomi come quelli che compongono la giuria presieduta da Angela Terzani: Giulio Anselmi, Enza Campino, Toni Capuozzo, Marco Del Corona, Andrea Filippi, Àlen Loreti, Milena Gabanelli, Nicola Gasbarro, Ettore Mo, Carla Nicolini, Marco Pacini, Paolo Pecile, Peter Popham e Marino Sinibaldi. O quelli dei premiati, tra cui Martin Caparros, David Van Reybrouck, Ahmed Rashid, Anna Politkovskaja, Domenico Quirico e Leslie Chang, solo per dirne alcuni.
La prima, forte, reazione, è arrivata dalla moglie di Terzani, che negli anni ha ricevuto anche la cittadinanza onoraria di Udine e che si è dichiarata delusa e amareggiata per il trattamento superficiale e irrispettoso riservato a suo marito, a chi organizza e a chi frequenta il festival. Gli organizzatori del festival, prendendo atto della scelta della giunta udinese, hanno invece precisato che “vicino e lontano vorrebbero essere anche una bussola individuale, appunto la condizione critica che ha a che fare con ciascuno di noi e che pone a ciascuno la difficoltà di abitare la distanza, insomma – se ci riuscissimo – di non restare schiacciati e inerti sotto il peso della logica mediatica e omologante”.
Dopo si è mossa la politica cittadina di sinistra, quella che aveva amministrato fino a maggio 2018 quando per poco più di 200 voti si è vista soffiare il Comune dalla coalizione di centrodestra, guidata dal leghista Fontanini. In primis l’allora candidato sindaco Vincenzo Martines, che ha descritto l’assessore Cigolot come “una specie di fustigatore che bolla uno scrittore, Terzani, con argomentazioni ideologiche e mai legate alla forza letteraria delle sue opere”, aggiungendo come Fontanini & Co. snobbino il fatto che a Udine si sia creato negli anni “un grande mondo di relazioni con la cultura nazionale e internazionale”.
Poi sono arrivati gli udinesi. Tanti, tantissimi che in questi giorni attraverso i social si sono schierati a sostegno di Terzani e della sua famiglia e, soprattutto, di vicino/lontano che nei prossimi giorni annuncerà il vincitore del premio. Infine sono arrivati i librai. Un fatto che serve a inquadrare quale sia il clima culturale e sociale del capoluogo friulano, una città che vanta il maggior numero di librerie per abitanti. Da qualche tempo, infatti, i librai della città si sono uniti in un comitato che organizza iniziative che coinvolgono l’intera Udine e condivide riflessioni con i suoi cittadini. Anche loro si sono schierati appoggiando un festival che accolgono da sempre. Per la 15esima volta vicino/lontano, dal 16 al 19 maggio, tornerà a Udine. Poi si vedrà, anche perché c’è chi – come Boris Preschern, sindaco di Malborghetto, in provincia di Udine – si è già dichiarato pronto ad ospitare il festival.