Le divergenze registrate nella maggioranza su diversi fronti - tra gli ultimi il Congresso della famiglia a Verona e le adozioni internazionali - attirano critiche sul governo. Che prova a mostrarsi coeso: "Lavoriamo con la massima concentrazione per gli interessi degli italiani", scrive il premier
Le divergenze registrate nella maggioranza su diversi fronti – tra gli ultimi il Congresso della famiglia a Verona e le adozioni internazionali – attirano critiche sul governo: “Se le divergenze nel governo sono strutturali, il voto non andrebbe escluso”, ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia a “In mezz’ora” su Raitre. Così l’esecutivo prova a mostrarsi coeso. “Pomeriggio di lavoro e relax in Toscana, parlando di futuro. Buona domenica Amici!”, scrive su Facebook Matteo Salvini, postando una fotografia che lo ritrae insieme a Giuseppe Conte. Il premier e il ministro dell’Interno si sono incontrati a Firenze.
Che, a sua volta, ribadisce sul proprio profilo: “Bel pomeriggio insieme nella campagna fiorentina – scrive il premier commentando l’incontro con il ministro dell’Interno – Bene le parole e le discussioni, rispettando ognuno le idee dell’altro, ma non perdiamo mai di vista la ‘ragione sociale‘ per cui siamo al governo: lavoriamo con la massima concentrazione per gli interessi degli italiani”.
Lo scontro tra i due si era consumato sabato sul tema delle adozioni internazionali. “Sulle adozioni mi aspetto di più dal presidente del Consiglio. Sarò il primo a stimolarlo perché siano più veloci”, aveva detto il segretario della Lega dal palco del Congresso delle famiglie a Verona. “La delega in materia di adozioni di minori italiani e stranieri è attualmente ed è sempre stata in capo al ministro della Lega, Fontana – replicava Palazzo Chigi in una nota – Rimane confermato che bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare nei ministeri tutti i giorni e studiare le cose prima di parlare, altrimenti si fa solo confusione”. “Sono felice che Conte e Salvini si siano chiariti”, ha commentato il vicepremier Luigi Di Maio.