La posizione di Giovanni Tria al ministero dell’Economia diventa giorno dopo giorno sempre più difficile. Non bastassero le pressioni dei due vicepremier sul Mef per avere i decreti attuativi del fondo di ristoro per i risparmiatori truffati, il botta e risposta con il premier Giuseppe Conte sulla commissione d’inchiesta sulle banche e la risposta riservata oggi a Luigi Di Maio sul rapporto Ocse, c’è anche una questione personale a far incrinare i rapporti in particolare tra il M5s e Tria. Si tratta della nomina della sua consigliera Claudia Bugno nel board di StMicroelectronics: una proposta che ha fatto infuriare sia Lega che Cinquestelle. Soprattutto perché la 43enne Bugno, da sette mesi consigliere di Tria, ha un passato nel consiglio di amministrazione di Banca Etruria, anche ai tempi di Pierluigi Boschi vicepresidente, tra il 2013 e il 2015. “Aspettiamo chiarimenti“, ha commentato oggi il sottosegretario alle Autonomie Stefano Buffagni. Il senatore M5s, Gianluigi Paragone, in pole per avere la presidenza della commissione banche, chiede conto anche dell’assunzione del “figliastro di Tria, Niccolò Ciapetti, in una società il cui ad è il compagno di Bugno”. E sul caso, apprende l’Ansa da fonti parlamentari, sono già pronte delle interrogazioni dei Cinquestelle nei confronti del ministro del Tesoro.
Il M5s, scrive sempre l’Ansa, si prepara a mettere in campo una vera e propria offensiva sulla vicenda Bugno. Il primo ad attaccare Tria già domenica era stato proprio Paragone. “Tutto a posto ministro Tria?”, aveva scritto ironicamente su Facebook, pubblicando un articolo del quotidiano La Verità secondo cui, in questi giorni, il figliastro del ministro è stato assunto in un’azienda il cui amministratore delegato è il compagno di Bugno. “Vi voglio raccontare una bella storia”, esordisce Paragone in un video su Youtube. “Nel 2015 Claudia Bugno viene nominata da Renzi e Malagò coordinatrice della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024: la cosa dura 7 mesi ma Bugno nomina nel proprio staff Niccolò Ciapetti, tenete a mente questo nome”, dice Paragone nel video. “Tra il 2013 e il 2015 la dottoressa Bugno entra nel cda della banca popolare dell’Etruria”, prosegue. “Tra il 2015 e il 2018, forte forse anche della conoscenza di Montezemolo, si ritrova consigliere di Alitalia. E ora proprio di questo dossier, oltre che di Tim, Bugno si sta occupando al ministero dov’è consigliera di Tria dall’8 agosto 2018″. “Niccolò Ciapetti è il figliastro di Tria, figlio della sua attuale compagna, e pochi mesi dopo la nomina di Bugno al ministero, nell’ottobre 2018, viene assunto in una società il cui amministratore delegato è il compagno della dottoressa Bugno”, afferma Paragone.
Sulla stessa linea anche il sottosegretario Buffagni che ironicamente invita il ministro Tria a non ascoltare la sua “consigliera multata” in tema di banche. “Il Ministro ha parlato anche del sistema bancario – ha detto Buffagni a margine di un convegno di Class editori – e mi auguro che non ci sia la sua consigliera, quella che ha preso la multa da Bankitalia, a dirgli come muoversi su quei temi, perché se no diventa un problema”. Il sottosegretario fa riferimento alla sanzione da 121mila e 500 euro che il direttorio della Banca d’Italia il primo marzo 2016 ha irrogato alla Bugno proprio per la sua attività da consigliere indipendente in Etruria. Bugno ha poi impugnato la sanzione. “Il quadro non è coerente con il governo del cambiamento”, ha concluso Buffagni aspettando “chiarimenti” da via XX Settembre.
Intanto dall’opposizione arriva il deputato del Pd Michele Anzaldi a punzecchiare la maggioranza per la scelta di Tria. “Nel governo di Salvini e Di Maio i consiglieri del ministro dell’Economia arrivano nientemeno che dal Cda di Banca Etruria. Ma come, anni di polemiche e attacchi e alla fine spunta la super consulenza all’ex consigliera?”, si legge in un post su Facebook. “La notizia è uscita da mesi – prosegue Anzaldi – sui giornali, senza che ci siano stati troppi clamori da parte di M5s e Lega. Ora che Tria ha dovuto ammettere, però, che nel 2019 l’Italia farà crescita zero ed è finita in recessione, fingono di agitarsi contro il loro ministro. Ma chi vogliono prendere in giro?”.
Bugno era finita nel mirino del M5s già ad agosto, al momento della nomina come consigliera del ministro, per il suo curriculum ‘sbianchettato’ proprio dell’esperienza in Banca Etruria. Ma la polemica di questi giorni è dovuta appunto alla nomina in StMicroelectronics, società da 9 miliardi e 666 milioni di fatturato nel 2018 con utili di 1,3 miliardi di dollari. La società è quotata a Milano, Parigi e New York, impiega 46 mila persone e ha 100 mila clienti come Apple, Samsung, Huawey e Bosch. Produce i prodotti a semiconduttore, cioè microchip per automobili, computer e telefonini intelligenti. La società è controllata da una holding olandese (che ne detiene il 27,52 per cento, il resto è flottante) a sua volta controllata alla pari dai governi italiano e francese, quindi strategica per i rapporti tra Roma e Parigi.