Facebook ha pubblicato un articolo aggiornato sul newsfeed per far capire agli utenti perché vedono in elenco certi contenuti piuttosto che altri, e preannunciando l’arrivo di una nuova funzione che ne consente un maggiore controllo. Dopo lo scandalo di Cambridge Analytica, la bufera per il video della strage di Christchurch e altri passi falsi, Facebook ha deciso di sposare la causa della trasparenza e della privacy. Nel fine settimana Mark Zuckerberg ha fatto un appello ai Governi chiedendo regolamentazioni istituzionali chiare su “contenuti dannosi, integrità delle elezioni, privacy e portabilità dei dati”. Contestualmente sul sito ufficiale è apparso un articolo di Ramya Sethuraman, Product Manager di Facebook, in cui ricorda agli utenti come viene personalizzato il newsfeed, e annuncia l’introduzione di una funzione che renderà più trasparenti i motivi delle scelte degli argomenti proposti.

Il newsfeed è uno dei pilastri del social network, lo spazio che gli utenti consultano più volte al giorno per sapere che cosa postano gli amici. Quello che non tutti sanno è che i contenuti che visualizza sono “fatti su misura” per ciascun utente. Come? Facebook “ricorda” che cos’hanno fatto in passato gli utenti e usa le loro abitudini per posizionare i post nel newsfeed.

Un post, per esempio, appare se proviene da un amico, da un gruppo a cui l’utente è iscritto o da una pagina che segue. A influenzare la lista dei post è la frequenza con cui si interagisce con determinati contenuti pubblicati da persone, pagine o gruppi, il tipo di post con cui si interagisce più di frequente e la popolarità dei post condivisi dalle persone, dalle pagine o dai gruppi seguiti.

Tutte queste informazioni stanno per diventare chiare da capire, perché ci sarà una voce, “Perché vedo questo post?”, collocata nel menu a discesa nell’angolo a destra dei post. Una risposta concreta alle richieste degli utenti di una maggiore trasparenza negli algoritmi che concorrono a comporre i feed di notizie. Anche uno strumento che le persone potranno usare per intervenire su quello che vedono.

Al momento sulle pagine italiane la voce suddetta non compare ancora, probabilmente arriverà presto. Ramya Sethuraman spiega anche che è in fase di aggiornamento l’altra voce di cui avevamo parlato tempo fa, “Perché vedo questa pubblicità?“, con le novità attese.

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