Le previsioni dell’Ocse sulla crescita “sottostimano completamente l’effetto positivo sul Pil delle misure espansive che abbiamo introdotto con la legge di bilancio“. Lo scrive su Facebook il premier Giuseppe Conte che si allinea così alle critiche dei suoi due vice sul rapporto che prevede un 2019 in recessione per l’Italia, sottolineando che ribadirà il suo “forte dissenso” sulle stime dell’Ocse.
L’incontro di martedì a Palazzo Chigi con il segretario dell’Ocse Angel Gurrìa “sarà l’occasione per illustrare l’attuazione della nuova fase della nostra politica economico-sociale, incentrata su un piano di investimenti e di riforme strutturali senza precedenti”, prosegue Conte. Prima del presidente del Consiglio anche Luigi Di Maio aveva chiesto “no intromissioni” da parte dell’organizzazione invitando chi crede che servano “politiche di austerity” ad attuarle “a casa loro“. Le analisi dell’Ocse “mi scivolano proprio addosso“, ha invece commentato Matteo Salvini.
L’unico a “stonare” con i vertici del governo è stato il ministro dell’Economia Giovanni Tria che a chi gli chiedeva se fosse d’accordo con le parole del vicepremier Di Maio ha risposto: “Il rapporto non parla di austerity“. Le tensioni tra Tria e il resto del governo proseguono del resto da giorni, sia sul fronte dei decreti attuativi per i risparmiatori truffati che tardano a uscire dal Mef, sia sul tema della commissione d’inchiesta sulle banche, criticata dal titolare del dicastero dell’Economia dicendo che “attaccare il sistema bancario mina gli interessi nazionali”.
Il commento di Di Maio e Salvini
“Qualcuno seduto su una scrivania lontano migliaia di chilometri crede che l’Italia per ripartire debba attuare politiche di austerity? Bene, le facessero a casa loro”, ha scritto Di Maio in un duro post di commento al rapporto Ocse che stima per l’Italia un Pil in calo dello 0,2% nel 2019 e critica le due misure contenute nel decretone appena diventato legge, in particolare Quota 100. Le critiche dimostrano che “stiamo andando nella giusta direzione”, scrive il ministro del Lavoro su Facebook. “Rispetto l’opinione di tutti – continua – ma quando non perdi occasione per sparare contro il mio Paese e contro gli italiani no, mi dispiace, ma questo non lo accetto. Andiamo avanti così, con lo scopo di restituire dignità ai cittadini”. “I nostri prossimi passi sono un abbassamento del carico fiscale alle imprese e un grande aiuto alle famiglie. No intromissioni, grazie. Sappiamo quello che stiamo facendo!”, conclude Di Maio.
Un commento negativo al giudizio dell’Ocse arriva poi anche dall’altro vicepremier, Matteo Salvini, che se la prende soprattutto per le critiche alla riforma delle pensioni: “Quota 100 darà un lavoro sicuro a più di 100mila giovani italiani e ne sono orgoglioso. Questo significa costruire il futuro, questa sarà vera crescita sociale ed economica”. Le analisi dell’Ocse “mi scivolano proprio addosso“, ha poi aggiunto il leghista: “Se mi chiedono di tornare indietro, non hanno capito nulla”.
L’analisi di Tria
Il ministro Tria invece ha parlato alla presentazione del Rapporto Economico sull’Italia edizione 2019 (Economic Survey 2019) che mette al centro il tema degli investimenti come leva strategica per l’economia del Paese, tenuta insieme al Segretario Generale Ocse, Angel Gurria. C’è stata una “rapida correzione” delle stime che “ci accomuna alla Germania, perché siamo i due Paesi più aperti al commercio internazionale” anche se l’Italia è “una economia più fragile” e quindi con un impatto maggiore della frenata generale dell’economia, ha commentato Tria rispetto alla recessione prevista dall’Ocse. “Per questo stiamo approvando misure per contenere questo rallentamento e mantenerci in una area di crescita positiva anche per il 2019“.
“Manca poco tempo al rilascio del Def, lì sarà specificato il quadro programmatico”, ha proseguito il ministro, sottolineando che “in termini di deficit nominali” il risultato sarà “migliore di quello stimato dall’Ocse”, cioè il 2,5% nel 2019. L’obiettivo del governo, ha sottolineato, è quello di “rispettare gli impegni” e se possibile “avere un miglioramento rispetto a questi impegni”. Con i decreti in arrivo “interverremo su alcune parti del codice degli appalti, cercando di avvicinarci alle direttive europee, eliminando le parti aggiunte, lo faremo gradualmente e con equilibrio”. Nel bilancio, ha ricordato poi Tria, ci sono “stanziamenti non spesi notevoli” che vanno “messi in moto” e che si sta “fortemente lavorando sul miglioramento della capacità dell’amministrazione pubblica di progettare investimenti di qualità, efficaci, e di implementarli”.
Il ministro Tria ha difeso anche le due misure simbolo del governo prese di mira, in particolare quota 100, dal rapporto Ocse. Il reddito di cittadinanza “è concepito con il duplice intento di consentire” a chi è “a rischio emarginazione di entrare nel mercato lavoro e, come conseguenza, di aumentare la propensione al consumo e irrobustire la domanda interna“, ha spiegato Tria. Il sussidio “rappresenta una attivazione di forza lavoro potenziale e non solo uno strumento assistenziale”, ha sottolineato. Quota 100 invece “serve ad affrontare un problema di transizione” collegato alla riforma delle pensioni “di alcuni anni fa fatta per dare stabilità e sostenibilità al sistema pensionistico”, ha detto Tria. Il problema di transizione, ha aggiunto, è che “si è determinata, specie nel breve termine, un’interruzione di quel turnover naturale della forza lavoro”.