I colpiti sono Mauro Gizzi e Maurizio Salvucci, entrambi romani di 66 e 50 anni. Gizzi è il cugino del boss dell’omonimo gruppo con base ai Castelli Romani ma dalla grande influenza sia nel quadrante sud-est della Capitale che in tutto il sud pontino
E’ guerra criminale a Roma. Quarta sparatoria nella Capitale in questo primo trimestre del 2019, di cui almeno tre riconducibili a un regolamento di conti interno al tessuto delinquenziale cittadino. L’omicidio di Andrea Gioacchini alla Magliana il 10 gennaio, l’agguato a un locale di via Casilina il 19 marzo e, oggi, la gambizzazione ai danni di due pregiudicati davanti a un bar del quartiere Cinecittà. Segno, secondo gli investigatori, che gli equilibri sono saltati e che i riposizionamenti potrebbero non essere indolore.
L’ultimo episodio è avvenuto nel primo pomeriggio in via Flavio Stilicone, zona di case popolari non lontano dallo shopping di via Tuscolana ma neanche dalla chiesa di San Giovanni Bosco teatro, nell’agosto 2015, del funerale-show di Vittorio Casamonica. La zona, in realtà, è territorio di spaccio da sempre di competenza quasi esclusiva del clan camorristico Senese, capeggiato dal noto esponente dei casalesi Michele Senese. Intorno alle 15.30, due giovani sui 30 anni sono arrivati, con casco integrale, a bordo di uno scooter nero, e si sono accostati davanti al Bar Petit. Uno dei due è sceso ed ha sparato fra i 5 e i 6 colpi all’indirizzo ferendo alle gambe Mauro Gizzi e Maurizio Salvucci, entrambi romani rispettivamente di 66 e 50 anni. Da una prima analisi dei Carabinieri del Nucleo Investigativo, i proiettili sarebbero molto simili a quelli di un calibro 9, proiettili a quanto pare molto simili a quelli utilizzati dagli eserciti dell’Europa dell’est.
Entrambi i feriti hanno vari precedenti, in particolare per traffico di droga e usura. Gli inquirenti stanno svolgendo delle ricerche sullo spessore criminale dei due gambizzati e possibili collegamenti con le mafie del territorio. Mauro Gizzi, in particolare, è il cugino di Franco Gizzi, boss dell’omonimo gruppo con base ai Castelli Romani ma dalla grande influenza sia nel quadrante sud-est della Capitale che in tutto il sud pontino. Nel 2009, una vasta operazione della Guardia di Finanza, in collaborazione con i Carabinieri, portò al sequestro di terreni, conti correnti, automobili, società edilizie e di una villa a Rocca Priora dove viveva Franco. Quest’ultimo era già arrestato nel 1992 per traffico internazionale di cocaina proveniente dalla Colombia. L’ultimo precedente per traffico di droga ai danni di Mauro è invece relativo al 2014. Il gruppo, secondo il quadro ricostruito dagli investigatori, sarebbe legato a doppio filo proprio con il clan Senese.
Nelle prossime ore gli inquirenti ascolteranno la versione dei feriti, a caccia del movente della sparatoria. Sarà importante per capire quali dinamiche hanno portato a questo “avvertimento”. Fra l’altro, ieri pomeriggio si è anche rischiata la strage: il marciapiede di via Stilicone al momento dell’agguato era molto frequentato e le pallottole hanno sfiorato anche un ragazzo di 15 anni, nipote del proprietario del bar, e una bimba di 10 anni figlia del titolare di un caf lì vicino. Tutti, fortunatamente, rimasti illesi.