L’inverno 2018-2019 è stato particolarmente secco al nord e le conseguenze si fanno sentire in Pianura Padana e nelle regioni a vocazione agricola. In Liguria non piove da oltre quaranta giorni. La riviera dei fiori è all’asciutto da inizio febbraio, quando si è registrata l’ultima pioggia, che però ha portato solo 120 millimetri rispetto a un valore medio semestrale di circa 200. Una quantità non sufficiente dunque a invertire la tendenza in calo delle precipitazioni del 22 per cento e ad arginare lo stato di aridità che, confermano gli esperti, potrebbe arrecare danni all’agricoltura della zona.
Stesso scenario in Emilia Romagna. Nella provincia di Ferrara, al confine con la Lombardia e il Veneto, sono quasi due mesi che non scende una goccia d’acqua. Secondo i dati diffusi dall’Arpa regionale, a febbraio 2019 gran parte delle precipitazioni si sono concentrate nei primi giorni del mese, con piene nei fiumi dell’Emilia. Le piogge però sono state inferiori al 30 per cento rispetto alla norma e sul settore centro-orientale sono state meno del 50 per cento, mentre le temperature massime sono state dai 3 ai 5 gradi sopra la media. In particolare, in Romagna e nel Bolognese le piogge sono state minori di oltre 40 mm, pari a un andamento negativo tra il 50 e il 75 per cento. La situazione di siccità nel terreno per ora è moderata nella zona centrale, ma le condizioni peggiorano invece sui rilievi, dove si calcola un ritorno alla normalità tra non prima di 10 anni.
Grave è anche la condizione del Piemonte, dove secondo i dati Arpa da inizio anno c’è stato un calo di pioggia pari al 67 per cento. In Veneto la situazione è in stallo come per le altre regioni. A Padova non piove da inizio febbraio, quando sono scesi 23 mm, pari un terzo dell’anno precedente, quando la pioggia in tutto il mese era stata 69,8 mm, seguita da un marzo con oltre 156 mm di acqua.