Il primo ministro Tory ha parlato al termine di una riunione fiume del consiglio dei ministri. Il leader laburista: "Molto felice di incontrarla". "Qualsiasi piano dovrà concordare sull'attuale accordo di ritiro", quello bocciato per tre volte dalla Camera dei Comuni, ha spiegato la premier, che ha fissato la data del nuovo rinvio al 22 maggio perché non intende far partecipare il Regno Unito alle elezioni europee. Una tempistica più volte contestata da Bruxelles
La svolta arriva dopo la riunione fiume del consiglio dei ministri. Theresa May è uscita dalla oltre sette ore di conclave a Downing Street con un invito ai laburisti a trovare un “accordo condiviso” che possa essere approvato dal Parlamento e l’annuncio di un nuovo rinvio dell’uscita dall’Ue oltre il 12 aprile. Sono le due soluzioni presentate dal primo ministro conservatore in un discorso alla nazione in diretta tv come ricetta per uscire dall’impasse in cui è impelagato il processo della Brexit. Cui il leader laburista ha subito aperto: “Incontreremo il primo ministro – ha detto il leader dell’opposizione – Riconosciamo che ha fatto un passo, io sento la responsabilità di rappresentare le persone che hanno sostenuto il Labour alle ultime elezioni, ma anche coloro che non lo hanno fatto e vogliono comunque sicurezza e delle certezze per il loro futuro. E questa è la base sulla quale la incontreremo e discuteremo“.
“Uscire con un accordo è la soluzione migliore – ha detto il primo ministro britannico davanti alle telecamere rivolgendosi al leader del labour Jeremy Corbyn – Avremo bisogno di un’ulteriore proroga dell’articolo 50, la più breve possibile che termini quando approveremo l’accordo. Dobbiamo essere chiari a cosa servirebbe questa proroga: per assicurarci che usciremo in maniera ordinata e puntuale. Questo dibattito, questa divisione non può durare ancora a lungo”.
“Qualsiasi piano dovrà concordare sull’attuale accordo di ritiro”, quello bocciato per tre volte dalla Camera dei Comuni, ha aggiunto la May, essendo quest’ultimo l’unico negoziato con Bruxelles. La leader conservatrice ha anche ribadito che sarà necessario non andare oltre il 22 maggio, dicendosi convinta che il Regno Unito non debba prendere parte alle elezioni europee. Una eventualità già esclusa dalle istituzioni comunitarie: il Consiglio europeo aveva accordato la proroga al 12 aprile proprio perché quella è la data entro la quale i Paesi dell’Unione sono chiamati a formalizzare la loro partecipazione alle elezioni. Secondo Bruxelles, infatti, nell’ipotesi in cui Londra dovesse restare anche temporaneamente nell’Unione ma non prendere parte al voto, si creerebbe un vulnus legale che rischierebbe di minare la rappresentatività del nuovo Parlamento e la legittimità stessa delle istituzioni.
Ora bisognerà capire se il Consiglio europeo, convocato per il 10 aprile, concederà il rinvio. Come da tradizione, il presidente Donald Tusk ha commentato un minuto dopo l’annuncio della May: “Anche se, dopo oggi, non sappiamo quale sarà il risultato finale, cerchiamo di essere pazienti“, ha scritto su Twitter.
Nel frattempo due deputati di Londra hanno anche presentato una proposta di legge per costringere May a rinviare la Brexit, per evitare l’uscita no deal il 12 aprile. A proporla la deputata laburista Yvette Cooper e l’ex ministro conservatore Oliver Letwin, che hanno detto di sperare di far approvare il testo ai Comuni entro mercoledì, per poi portarlo alla Camera dei Lord. Sulla questione del divorzio, da Parigi, è intervenuto anche il presidente francese Emmanuel Macron: l’Ue non può restare “ostaggio a lungo” della crisi politica nel Regno Unito, è necessario “un piano alternativo credibile entro il 10 aprile”.