Congresso famiglie, sindaco di Verona: “Per Di Maio siamo sfigati? Non venga al Vinitaly, merita il Daspo urbano”
Federico Sboarina: "Può fare a meno di venire a fare la sua passerella elettorale. La città è la stessa che lui ha insultato e il Comune di Verona che ha co-organizzato il congresso è lo stesso che è socio di maggioranza in fiera"
“Ci ha definito fanatici e sfigati, adesso Luigi Di Maio può fare a meno di venire a fare la sua passerella elettorale al Vinitaly“. Lo ha detto il sindaco di Verona, il leghista Federico Sboarina, commentando il giudizio del vicepremier sul Congresso mondiale delle famiglie ospitato dalla città scaligera nel fine settimana. “La città è la stessa che lui ha insultato. E il Comune di Verona che ha co-organizzato il congresso è lo stesso che è socio di maggioranza in fiera. Se esistesse il Daspo urbano per le offese arrecate, a Verona Di Maio lo rischierebbe”. Francesca Businarolo, deputata pentastellata e presidente della commissione giustizia della Camera, ha commentato: “Non vuole Di Maio nella nostra città? Si scusi”.
“Finora, non ho detto nulla perché, da sindaco, avevo questioni più importanti, come la sicurezza e vivibilità della città”, ha detto Sboarina. “Tutto è andato bene e adesso è il momento della verità. Per ribadire che sul Congresso, come volevasi dimostrare, è stata costruita una enorme macchina del fango, un preventivo processo alle intenzioni che ha avuto il sopravvento con le fake news nei confronti del congresso stesso, dei suoi partecipanti e della città intera. Invece, nessun relatore imbarazzante e nemmeno nessuna caccia alle streghe. La città è stata insultata anche da politici locali che, vergognosamente, hanno utilizzato il Congresso per attaccare solo per fini politici, per un proprio tornaconto da orticello politico. Come amministrazione abbiamo, per senso di responsabilità, sempre mantenuto i toni bassi ciò che, invece, altri non hanno voluto fare”.