"Ci hanno mandato la posizione Gps - scrive su Twitter Alarm Phone - ma la comunicazione si è interrotta. Siamo riusciti a ricontattarli solo una volta, alle 22.02" e da allora "nessuno risponde al telefono"
Ieri sera una telefonata per chiedere aiuto, poi il nulla. Non si hanno più notizie di un gommone con a bordo una cinquantina di migranti. È quanto sostiene Alarm Phone, il servizio telefonico per i migranti in difficoltà in mare, che ha raccontato di aver ricevuto una chiamata da un barcone con a bordo uomini, donne e bambini che si trovava al largo della Libia. Una singola comunicazione, a cui poi non è seguito più nulla. “Ci hanno mandato la posizione Gps – scrive su Twitter Alarm Phone – ma la comunicazione si è interrotta. Siamo riusciti a ricontattarli solo una volta, alle 22.02″ e da allora “nessuno risponde al telefono“.
La Ong sostiene inoltre che da ieri sera ha “cercato di contattare la cosiddetta ‘Guardia Costiera’ libica ininterrottamente, su diversi numeri di telefono” e “quando abbiamo informato l’Mrcc Roma della mancanza di risposta della Libia, ci hanno passato un numero che avevamo già tentato diverse volte senza esito”. La Guardia Costiera italiana, dice ancora Alarm Phone, “non ci fornisce informazioni né ci dice se sono riusciti a contattare le autorità libiche“. POi, dopo pochi minuti, un’altra comunicazione: “Da circa 12 ore nessuno risponde al telefono del gruppo di migranti. Siamo preoccupati perché nessuna autorità è disponibile a soccorrere. La Guardia Costiera italiana non fornisce informazioni. Non ci comunicano neanche se sono riusciti a contattare le autorità libiche”. Lo scrive su Twitter l’associazione Alarm Phone che ha dato notizia di una imbarcazione scomparsa da ieri sera nel Mediterraneo. Sul caso sempre via social è intervenuta anche Open Arms. “La #Libia non risponde, l’Italia non risponde. Nessuno coordina i soccorsi, nessuna nave – scrive l’ong – non c’è nessuno. Quanti morti costeranno queste elezioni europee? Dovremo aspettare maggio per tornare a salvare la vita di uomini, donne e bambini?”. L’Ong Sea eye, a sua volta, con l’unica nave di soccorso civile rimasta nel Mediterraneo centrale, Alan Kurdi, è stata informata della barca in pericolo, ha offerto assistenza al Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo e sta perlustrando l’area dell’ultima posizione GPS comunicata. Lo ha reso noto l’associazione Alarm Phone.