E' quanto ha raccontato l’assessore all'Urbanistica, sentito come persona informata sui fatti nell’ambito dell’indagine che il 20 marzo ha portato all’arresto per corruzione l’ormai ex presidente dell’assemblea capitolina. "La premura aveva manifestato nel propormi l’incontro con gli investitori mi portò a consultarmi con la sindaca", ha detto ancora il membro della giunta
Marcello De Vito si informava con l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori sulla “procedura dei Mercati Generali” e gli proponeva “di incontrare gli investitori”. Lo ha raccontato lo stesso membro della giunta capitolina ai pubblici ministeri di piazzale Clodio. “Non ricordo precisamente quando – ha raccontato l’assessore, sentito come persona informata sui fatti nell’ambito dell’indagine sul nuovo Stadio della Roma che il 20 marzo ha portato all’arresto per corruzione l’ormai ex presidente dell’assemblea capitolina – ma può essere successo che De Vito mi abbia contattato telefonicamente e che nel corso della conversazione mi abbia chiesto, come già era accaduto di persona, notizie sulla procedura dei Mercati Generali. La prima volta in cui De Vito mi chiese di incontrare gli investitori nel progetto dei Mercati Generali io restai perplesso, tanto che informai la sindaca di questa richiesta”.
“In particolare, la premura che De Vito aveva manifestato nel propormi l’incontro con gli investitori mi portò a consultarmi con la sindaca – ha aggiunto l’assessore – Quando la incontrai lei mi disse che non era De Vito a fissare le agende delle priorità e che quindi ero libero di valutare come e quando incontrarli, relazionando poi sull’esito, cosa che ho fatto”.
Sul progetto relativo ai Mercati Generali, Montuori ha spiegato ai pm di essersene cominciato ad occupare “nell’aprile del 2017 anche perché (De Balkany) il finanziatore del progetto che veniva dal Lussemburgo mi aveva chiesto, tramite De Vito, un appuntamento. De Vito mi disse che sarebbe stato opportuno incontrare gli investitori esteri che erano persone perbene e corrette. A lui rappresentai la necessità da parte mia di effettuare ulteriori approfondimenti in merito al procedimento”.
Nel corso dell’audizione l’assessore fa riferimento ad altri episodi in cui fu avvicinato da De Vito: “Le sue richieste non erano specifiche e non entravano nel dettaglio. Sostanzialmente erano orientate a capire se il procedimento stesse andando avanti o se si fosse per una qualsiasi ragione ‘incagliato’. Io lo aggiornavo di volta in volta, quando me lo chiedeva, informandolo sullo stato del procedimento che comunque non aveva avuto nessun ostacolo particolare”.
Le richieste di De Vito, ha raccontato, Montuori si sono ripetute nel tempo, fino a poche settimane prima dell’arresto del 20 marzo: “Ultimamente De Vito mi ha chiesto aggiornamenti sui Mercati Generali, credo un mese fa circa, e gli ho detto che non me occupavo più in quanto la delega ai lavori pubblici era stata scorporata dall’Urbanistica e affidata all’assessore Gatta. De Vito mi parlava in termini positivi soprattutto dell’investitore straniero e del rappresentante italiano Zanchi, rassicurandomi sul fatto che, dopo averli incontrati, avrei avuto anche io la stessa impressione positiva. E anche con riferimento al progetto del Nuovo Stadio della Roma, De Vito mi chiedeva informazioni in merito alle delibere in arrivo in Aula ma era una cosa usuale in genere per gestire gli ordini del giorno e i calendari dell’Aula”.
Montuori cita anche l’imprenditore Giuseppe Statuto, indagato nel procedimento. “Seppi che era in istruttoria un progetto per la trasformazione dell’ex stazione di Trastevere in un albergo e in un immobile in parte residenziale. Sono stato informato delle istanze presentate da Statuto in relazione a detto progetto solo da appartenenti al mio staff e non ho avuto interlocuzioni dirette né con consiglieri né con architetti né con imprenditori”.