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Politica - 3 Aprile 2019
‘Casamonica’, il libro di Trocchia sul clan di Roma: “Soldi e affari ancora nelle loro mani. Ruspe di Salvini non bastano”
Altro che le ‘ruspe‘ sbandierate da Matteo Salvini. Per combattere il potere dei Casamonica, il clan mafioso che ha conquistato Roma, serve “colpire i loro patrimoni”. A rivendicarlo è il giornalista Nello Trocchia, nel corso di un’intervista al Fattoquotidiano.it con cui presenta il suo ultimo libro-inchiesta (‘Casamonica’, edito da Utet). Tradotto, è ancora il ‘metodo Falcone’, ‘Follow the money’, (segui i soldi, ndr) lo strumento più adatto per combattere le organizzazioni criminali e mafiose. Perché, al di là di qualche abbattimento delle sfarzose ville costruite dal clan, così come rivendicato di fronte a media e televisioni dal ministro dell’Interno (e dalla stessa Virginia Raggi, sindaca della Capitale), per il giornalista ‘affari e potere sono ancora nelle mani dei Casamonica”.
“Salvini ha abbattuto una villa che era stata confiscata ai Casamonica in via definitiva nel 2009, dieci anni dopo. Pensare di aver distrutto un clan abbattendo una villa significa di non aver capito nulla dell’organizzazione criminale. Ci sono tanti esponenti del clan ancora liberi e in grado di trafficare direttamente con i narcos sudamericani. Per questo il livello criminale dei Casamonica è salito tantissimo, ormai di primo piano”, ha avvertito Trocchia. E ancora: “Hanno goduto per anni di due aspetti tipici della mafia: l’impunità e l’omertà. Ora pian piano qualcosa sta cambiando: ci sono stati i primi arresti e la contestazione dell’associazione mafiosa”. Ma non solo: c’è stato pure il primo pentito, più due testimoni di giustizia: “Si chiama Massimiliano Fazzari, un calabrese legato alla ‘ndrangheta“, ha spiegato Trocchia. Difficile entrare all’interno del clan dall’esterno, chi lo ha fatto a volte è finito per scappare. E magari rompere il muro di omertà: “Ma resta complicato, perché i Casamonica si sposano tra loro, tra i Di Silvio, i Bevilacqua, gli Spinelli“. Trocchia analizza poi il ruolo delle donne nel clan: “Un ruolo centrale. Quando gli uomini vanno in carcere diventa di primo piano, sia nella capacità di portare messaggi che conservare soldi e organizzare le piazze di spaccio”.
Per Trocchia serve quindi una svolta da parte della politica e dei partiti nella lotta alle mafie: “Prima di tutto, nella scelta delle classi dirigenti. Non si può abbassare la guardia, i Casamonica restano padroni di molte attività imprenditoriali. Bisogna colpire i patrimoni ed eliminare quel senso di impunità”, insiste. Perché, sottolinea, “per gli esperti di mafie, queste si battono quando si lasciano in mutande. Invece i soldi dei Casamonica “sono ancora tanti e sono ancora nelle loro mani“