“Le polemiche sul ministro Tria? Ci dicono che stiamo assistendo al rifiuto di prendere atto di una realtà dolorosa: i conti non tornano e bisogna fare qualcosa“. Sono le parole del deputato di Liberi e Uguali, Pier Luigi Bersani, intervistato da Lanfranco Palazzolo per Radio Radicale, a proposito degli attriti tra il ministro dell’Economia e i due vicepresidenti del Consiglio.
L’ex segretario Pd spiega: “Tria ovviamente, per il ruolo che svolge, mostra una maggiore consapevolezza del problema e credo questa sia la sostanza. Cioè uno scontro che prelude a un’incertezza sul che fare a proposito di manovra di bilancio. Tutto il resto è un contorno, che a volte contiene anche, come ha detto il ministro, un po’ di spazzatura. Tria ha detto che, qualora se ne andasse, sarebbe un guaio serio dal punto di vista dei mercati. Sia chiaro: questo è un fatto oggettivo, al di là del giudizio che si può dare su di lui. C’è da augurarsi che ci sia consapevolezza della delicatezza della situazione”.
E aggiunge: “Noi siamo su un filo: se ancora una volta apparissimo all’Europa e al mondo della della finanza (non ci piace, ma è così) come quelli che sono in fondo alla classifica e con un punto interrogativo micidiale sulla testa, noi andremmo nei guai molto seri, magari anche rapidamente, come è già successo altre volte. Quindi, tutti quanti si attrezzino a metterci responsabilità. Dopodiché la vera dinamica interna a questo governo non riguarda tanto Tria, quanto la Lega e i 5 Stelle, che sono in campagna elettorale permanente. Quindi, hanno il problema di caratterizzarsi ciascuno sui suoi punti, e magari ci va di mezzo anche Tria – continua – Abbiamo due forze che ancora non ritengono di aver concluso l’iter della loro competizione, quando invece sono al governo. Questo è il problema di fondo: non c’è mai nessuno in bottega. Sono tutti i giorni in giro a far campagna elettorale, chi col tweet, chi col comizio, il secondo comizio, l’autoscatto, la foto di gruppo, adesso anche i settimanali popolari, e via. Ma qui ci sono dei problemi. A giorni dovrà venir fuori il Def. Bisognerà pur dire cosa vogliamo fare da qui all’autunno. Mi aspetterei che fossero in corso delle riunioni, degli approfondimenti. E invece sono tutti in giro, in bottega non c’è nessuno. C’è solo Tria“.
Bersani conclude: “Vogliono mostrare autonomia, vogliono caratterizzarsi come quelli che combattono contro chi gli impedisce di fare le cose. Usano tutti i mezzi a disposizione, coinvolgendo spesso gente che non c’entra niente. Ma siamo sempre a un capitolo di quell’altro film, una lotta per la supremazia mentre si dovrebbe governare. Tria capitolerà? Non credo. Già siamo abbastanza nei guai. Se per beghe di questo genere saltasse il ministro del Tesoro, a prescindere dal giudizio che se ne può dare, sarebbe davvero un curioso problema”.