Sono numerosi i segreti rivelati dai due pentiti della mafia nigeriana che hanno aiutato la Squadra mobile di Palermo a indagare sulla ‘Eiye’ e i suoi riti, anche violenti per l’affiliazione. È stata una microspia a registrare quanto accade in una casa di Ballarò a Palermo. L’adepto, a conferma di quanto raccontato dai collaboratori, viene prima spogliato e poi preso a calci e pugni. Successivamente è costretto a bere un liquido composto dal suo stesso sangue e le sue lacrime. “Lacrime e sangue vengono mescolate con alcol, riso e tapioca, viene chiesto di giurare fedeltà e totale silenzio sulle pratiche dell’organizzazione”, si sente nelle registrazioni delle microspie. I nuovi adepti, prima di aderire alla costola mafiosa della mafia nigeriana, come documentato dagli inquirenti, devono anche prestare una sorta di giuramento, registrato dalle microspie. “Debitamente giuro – dice il nuovo affiliato – di sostenere Eiye confraternita moralmente, spiritualmente, finanziariamente e in qualsiasi altro modo e se non lo faccio, che il vulture (avvoltoio ndr) spietato mi strappasse gli occhi…”
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