DOLCEROMA - 5/8
di Fabio Resinaro. Con Lorenzo Richelmy, Luca Barbareschi, Valentina Bellé. Italia 2019. Durata: 106’ Voto: 3/5 (DT)
Costretto a lavorare all’obitorio per sbarcare il lunario, Andrea Serrano, scrittore in erba, viene scelto dal prepotente e sfacciato produttore Oscar Martello che vuole trarre un film dal suo ultimo romanzo su una ragazza che si ribella alla camorra. Giunto a Roma nel villone kitsch di Martello, finisce nel tritatutto dello showbiz cinematografico romano tra attrici iraconde, distributori cafoni, registi cocainomani con la fissa del piano sequenza, maestranze annoiate. Il film verrà fatto con pochi soldi, farà schifo, così Martello e Serranno s’inventeranno il finto rapimento dell’attrice protagonista da parte della camorra. Ma si andrà di male in peggio. Action-thriller rocambolesco, brulicante, apocalittico, vagamente kitsch e finemente trash, tutto composto da facce/maschere deformate senza più distinzioni etiche tra buoni e cattivi che cercano di fregarsi l’un l’altro senza esclusione di colpi. Ritmo a mille, tra montaggio frenetico e commento musicale sparato (Vivere senza malinconia, Roma brucia), con una prima parte più performante rispetto alla seconda. A qualcuno ha ricordato il registro “comico” dei film di De La Iglesia, ma forse è solo il riflusso politicamente scorretto del marciume del mondo dorato descritto. Richelmy furbesca sorpresa. Barbareschi disumano e cinico one man show sempre in scena (ispirato a De Laurentiis e Valsecchi, dice lui).