L’Associazione Rousseau, con una nota ufficiale, ha smentito le accuse di evasione fiscale formulate dall’ex capo della comunicazione del M5s Nicola Biondo durante la presentazione alla Camera del libro “Il sistema Casaleggio”, scritto insieme a Marco Canestrari. Nel corso della conferenza stampa, l’ex grillino ha mostrato la copia della ricevuta di uno dei versamenti da 300 euro mensili che, come da regolamento, vengono effettuati dai parlamentari M5s all’associazione che gestisce la piattaforma per la partecipazione in rete e il cui presidente è Davide Casaleggio. Biondo ha parlato di quelle che secondo lui sono le anomalie del sistema: “Noi da qui non possiamo capire se è stata pagata l’imposta di bollo, che si applica proprio sulla ricevuta. Sarebbe il caso che qualcuno lo chiedesse all’Associazione Rousseau. L’Iva è stata pagata? C’è stata evasione fiscale? Andate da Roberto Fico e chiedetegli di farvi vedere almeno le ricevute. Noi abbiamo molte fonti che ci hanno detto di no, che solamente pochissimi parlamentari le ricevono. E se questo fosse vero, sarebbe gravissimo”.
A Biondo ha replicato la stessa Associazione Rousseau: “L’Associazione Rousseau riceve contributi per ‘piattaforme tecnologiche per l’attività dei gruppi e dei parlamentari’ e per ‘scudo della rete'”, si legge nella nota diffusa alla stampa. “In ragione di ciò ritiene di qualificare detti proventi quali contribuzioni non soggette a certificazione ai sensi del DM 27/10/2015 (operazioni assimilate ai sevizi elettronici) per i quali sussiste l’esonero di certificazione quali corrispettivi. Posto quanto sopra la natura del documento rilasciato ai parlamentari a seguito dei versamenti non assume connotazioni di ‘ricevuta fiscale’ sussistendo comunque l’onere da parte dell’Associazione di assolvere gli adempimenti Iva a valle del ricevimento del corrispettivo, cosa che effettivamente fa, annotando i proventi nel registro corrispettivi, scorporando l’Iva e provvedendo a versarla regolarmente”. E si conclude: “Tale procedura è stata altresì confermata dall’interpretazione ex risposta interpello dell’Agenzia delle Entrate 96/2018 ritenendo l’attività svolta dall’Associazione rientrante tra quelle previste dal Regolamento UE 282/2011. L’attività, ancorché non obbligatoria per certificazione, assume qualificazione commerciale ai fini Iva. L’Associazione ha regolarmente versato tale imposta nell’anno 2018 per complessivi euro 146.234,00 come da modelli F24. Le imposte dirette sul bilancio 2018 saranno versate a giugno 2019″.