Scrissi tempo fa dei dubbi riguardo le sigarette elettroniche che venivano incentivate come alternativa al fumo tradizionale quasi a pensare che potesse essere un modo per smettere gradatamente e liberarsi della dipendenza. Ma la Food and Drug Admistration (FDA), l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, non le ha mai approvate come dispositivi per smettere di fumare.
La sigaretta elettronica vaporizza una soluzione composta principalmente da nicotina sciolta in acqua. Per questo motivo hanno ottenuto lo stralcio di parte del decreto Sirchia sul divieto di fumo nei locali pubblici ancora in vigore. L’emendamento fu firmato da Giancarlo Galan.
I negozi di vendita esclusivi di e-cig, che inizialmente hanno invaso le nostre città, si sono progressivamente ridotti. La notizia di questi giorni che arriva direttamente dagli Stati Uniti d’America potrebbe dare un nuovo colpo al “finto fumo”. Sono emersi nuovi dubbi, infatti, sul fatto che non siano molto diverse dalle sigarette tradizionali come complicanze.
Proprio l’Fda ha raccolto le segnalazioni di utilizzatori di sigarette elettroniche, soprattutto giovani, che hanno subito attacchi epilettici. E’ nota da tempo la tossicità da nicotina e le convulsioni come effetto collaterale che si moltiplicherebbe con la deglutizione intenzionale o accidentale del liquido che compone la sigaretta elettronica. Trentacinque casi che appaiono pochi a mio avviso non lo sono per niente visto che le sigarette elettroniche vengono viste, soprattutto dai giovani, come un “oggetto moderno” privo di rischi vista la bassa concentrazione di sostanza principale.
In realtà alcune sigarette elettroniche potrebbero contenere alti livelli di nicotina fino a quantitativi paragonabili alle sigarette tradizionali. In entrambi i casi la salute si vaporizza con la sola differenza di un odore meno sgradevole. Ma chi controlla che siano date informazioni corrette?