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Mef, “Claudia Bugno nel board di una società che collabora con il ministero”

Dopo la rinuncia all’incarico in Stm e la designazione (per ora congelata) cda dell’Asi La Verità scrive che la consulente del ministro Tria sarebbe stata componente dell'advisory board della Spencer Stuart, società di cacciatori di teste che collabora con il Mef

Ormai è una valanga. Il caso Claudia Bugno, consigliera del ministro dell’Economia Giovanni Tria, ogni giorno si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo la rinuncia all’incarico in Stm e la designazione (per ora congelata) cda dell’Agenzia Spaziale Italiana La Verità scrive che la consulente sarebbe stata componente dell’advisory board della Spencer Stuart, nota società di cacciatori di teste che collabora proprio con il Mef. In passato incaricata di cercare, tra gli altri, il direttore generale di Banca Etruria e quello di Alitalia che la Bugno conosce bene e che sono la prima fonte dei suoi guai. Sì perché la manager è stata tra il 2013 e il 2015 consigliera indipendente nel cda dell’istituto toscano e per questo era finita nel mirino del M5s e Lega per il suo possibile approdo in StMicroelectronics, azienda partecipata dallo Stato. Senza contare che il figliastro di Tria, Niccolò Ciapetti, è stato assunto lo scorso ottobre da Tinexta, gruppo guidato da Pier Andrea Chevallard, compagno della Bugno.

L’ultima questione è che il ministero guidato da Tri come si legge sul sito”designa i componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società direttamente partecipate dal Mef, sulla base di una procedura curata dal Dipartimento del Tesoro con il supporto di società specializzate (Spencer Stuart Italia e Korn Ferry International) e previo parere del Comitato di garanzia”. Proprio della prima società, stando alle fonti del quotidiano diretto da Maurizio Belpietro, sarebbe o sarebbe stata ancora dipendente. Il 4 marzo scorso, segnala il quotidiano, il ministro avrebbe preso parte al congresso della società di executive search a Milano.

Questa nuova puntata della saga potrebbe irrigidire ancor di più i 5 Stelle, che chiedevano dimissioni nei giorni scorso. Gli attriti tra M5s e Tria sul ruolo della consigliera del ministro del resto rimbalzano ormai da tempo. Anche perché da mesi alla consulente vengono inoltre attribuite una serie di ingerenze che avrebbero irritato i pentastellati toccando in prima persona il vicepremier e ministro Luigi Di Maio.  Che due giorni fa aveva detto: “Io non discuto chi un ministro voglia tenere nel proprio Gabinetto. Ma quando si parla di partecipate di Stato, di agenzie spaziali, allora lì noi come forza politica abbiamo il dovere di incidere su queste scelte e soprattutto decidere se sia opportuno che le persone vadano in determinati ruoli”.