L'esperto Bernhard Elsener ha chiesto di astenersi dalla perizia sul crollo del ponte Morandi ed è stato sostituito dalla giudice Angela Nutini con l'ingegnere Renzo Valentini, docente all'università di Pisa. Per i legali degli indagati aveva di fatto anticipato il giudizio sulle cause del crollo, che sarà oggetto del secondo incidente probatorio
La richiesta l’ha avanzata lui stesso all’inizio dell’udienza. E il giudice per le indagini preliminari, che gli aveva conferito l’incarico, l’ha accolta: l’esperto Bernhard Elsener ha chiesto di astenersi dalla perizia sul crollo del ponte Morandi ed è stato sostituito dalla giudice Angela Nutini con l’ingegnere Renzo Valentini, docente all’università di Pisa. Il tecnico svizzero, considerato uno dei massimi esperti al mondo, era stato intervistato dalla tv svizzera e nel corso del programma aveva detto che “il viadotto non sarebbe crollato se la società avesse fatto le manutenzioni”. Dichiarazioni che avevano provocato la reazione non solo di alcuni avvocati degli indagati, ma anche della procura.
Secondo i difensori degli indagati, il perito avrebbe di fatto anticipato un giudizio prima dell’udienza e prima ancora del secondo incidente probatorio che dovrà occuparsi delle cause vere e proprio del crollo. Il primo incidente probatorio, ancora in corso da ottobre, serve soltanto a stabilire in quali condizioni fosse l’infrastruttura e il cronoprogramma delle operazioni di smontaggio dei monconi. L’incarico al nuovo esperto verrà conferito mercoledì.
Nel corso dell’udienza dell’incidente probatorio, l’avvocato Giovanni Paolo Accinni, difensore di Autostrade per l’Italia, ha sottolineato che la società “non ha mai messo in discussione l’autorevolezza del perito Elsener, autorevolezza che è stata anzi la ragione della nomina effettuata dal giudice”. Per questo motivo la difesa di Autostrade non ha chiesto la ricusazione del perito. Le dichiarazioni avevano però suscitato parecchi malumori tra i legali e anche in procura. I pm, infatti, erano pronti a chiedere la ricusazione di Elsener se non avesse fatto lui stesso un passo indietro.
Intanto Nutini ha deciso che la prima parte della perizia dei tecnici dovrà essere depositata entro il 23 maggio. I periti hanno spiegato, in udienza, che entro quella data potranno rispondere al primo quesito sottoposto dal giudice e cioè quello sulla conservazione e ricognizione dei resti del viadotto fino al 31 dicembre. Per discuterla è stata fissata la data del 18 giugno. Fino al 18 aprile, a partire da oggi, i consulenti di parte e i periti procederanno alle ispezioni e ai carotaggi sulla pila 10. Nelle udienze successive i periti dovrebbero indicare i tempi per rispondere agli altri quesiti dell’incidente probatorio.