La nuova cassaforte dello sport italiano finisce in mano a Rocco Sabelli. L’ex ad di Piaggio e Alitalia è il nome scelto dal sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti come presidente della Sport e Salute spa, la nuova società statale creata dal governo per gestire lo sport italiano al posto del Coni, a cui toglierà soldi e competenze sostituendo la Coni servizi. Sabelli era proprio la scelta preferita del leghista Giorgetti che però ha dovuto convincere gli alleati di governo e in particolare il sottosegretario M5s Simone Valente per far uscire il suo nome tra le 200 candidature.
L’ingegnere chimico dovrà gestire 368 dei 408 milioni di fondi erogati. I rimanenti 40 resteranno al Comitato Olimpico del presidente Giovanni Malagò, che continuerà a occuparsi della preparazione olimpica. Dopo mesi di polemiche fra il Foro Italico e Palazzo Chigi, fra attacchi e il successivo armistizio, ora si conosce il profilo della nuova figura forte del movimento sportivo nazionale. Sabelli, molisano di Agnone, 65 anni da compiere il prossimo agosto è il top manager che Giorgetti voleva per la gestione del dossier sport. Fra le sue passioni il calcetto e la Juventus.
Con Sabelli nel consiglio di amministrazione siederà anche il professor Francesco Landi, il nome in testa alla lista della ministra della Salute Giulia Grillo: primario in geriatria al Gemelli, molto stimato nell’ambiente medico. Per il Comitato olimpico ci sarà il segretario generale Carlo Mornati che parteciperà alle riunioni solamente nelle occasioni in cui si parlerà dei criteri di distribuzione dei fondi alle federazioni. Resta invece ancora in sospeso il nominativo di pertinenza del Miur.
La nuova governance dovrebbe entrare in carica nel corso dell’estate visto che gli attuali vertici di Coni Servizi, il presidente Roberto Fabbricini e l’ad Alberto Miglietta, sono in prorogatio fino al 30 giugno. Per la nomina definitiva si attende l’ok delle commissioni competenti: dopo le formalità Sabelli potrà iniziare a lavorare per dimostrare che la riforma del Coni, fortemente voluta dal governo gialloverde e soprattutto da Giorgetti, potrà effettivamente portare dei benefici e non creare un cortocircuito. Con la candidatura di Milano-Cortina per i Giochi Invernali del 2026 e le Olimpiadi di Tokyo a un anno e mezzo dal via il movimento italiano non può permettersi passi falsi.