Potrà diventare presidente dell’Antitrust senza lasciare lasciare la magistratura. La pensa così la Terza commissione del Csm che a maggioranza (4 voti a favore su 6) si espressa a favore del collocamento fuori ruolo di Roberto Rustichelli, presidente del collegio B del tribunale delle imprese di Napoli. La Commissione ha dunque ritenuto che alle autorità garanti non si applichi la legge Severino, che stabilisce un tetto massimo di 10 anni per il collocamento fuori ruolo dei magistrati: un tetto ormai superato da Rustichelli.

A favore hanno votato Michele Cerabona, relatore della proposta di maggioranza e laico di Forza Italia, i togati di Magistratura indipendente Paola Braggion e Corrado Cartoni, il presidente della Terza Commissione Michele Ciambellini di Unicost. Si è invece astenuto il laico dei 5 Stelle Alberto Benedetti mentre ha votato contro il togato di Area Francesco Zaccaro. La maggioranza che si è formata in Commissione fa ritenere scontato il via libera da parte del plenum che avverrà probabilmente tra una decina di giorni.

Protesta, però, Area. “La Legge Severino prevede un limite decennale al collocamento fuori ruolo dei magistrati e in nessuna delle deroghe, indicate espressamente, rientrano le autorità di garanzia”, dice Zaccaro spiegando il suo voto contrario e specificando che questo non significa entrare nel merito della scelta di Rustichelli fatta dai presidenti di Camera e Senato.  “Mi sembra strano che alla prima occasione – aggiunge Zaccaro – si abbandoni la legge Severino che è stata il punto di approdo del dibattito sui fuori ruolo che ha impegnato per anni la magistratura associata, una soluzione equilibrata per evitare carriere parallele”.

Posizione alla quale si sono associati gli altri tre consiglieri togati di Area, Giuseppe Cascini, Alessandra Dal Moro, Mario Suriano.  “Il collega Rustichelli, – spiegano- ha già trascorso oltre dieci anni fuori ruolo quale vice-capo di vari gabinetti ministeriali. Riteniamo che il prestigioso incarico ricevuto, la designazione alla presidenza dell’Antitrust, non rientrasse nel novero delle deroghe pure previste dalla legge, che fa riferimento alle sole cariche elettive o di Governo o presso Corti internazionali e che, in quanto eccezioni ad una regola generale, sono di stretta interpretazione”. “Da tempo – continuano i togati di Area – si discute sulla necessità di regole più stringenti sui fuori ruolo, al fine di evitare la creazione di carriere parallele. La legge Severino fissando limiti massimi di permanenza fuori ruolo, rigorosi e valevoli per tutti, ha accolto le istanze della magistratura associata. È un peccato che alla prima occasione alcuni abbiano scelto una interpretazione che privilegia l’eccezione alla regola”.

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